Vai al contenuto

Medicina, addio al test d’ingresso: esame di sbarramento dopo un semestre

Pubblicato: 24/04/2024 22:18
test medicina

In una significativa seduta del Senato, il comitato ristretto della commissione Istruzione ha approvato all’unanimità un testo base che prevede il superamento del numero chiuso per le facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Questo cambio radicale nelle regole di accesso agli studi universitari segna un primo passo decisivo verso una riforma attesa da lungo tempo e promette di aprire nuove opportunità per gli studenti italiani.

Il presidente della commissione, il senatore leghista Roberto Marti, ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando l’importante convergenza tra tutte le forze politiche: “L’odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più. Un impegno che la Lega aveva preso in campagna elettorale”. Marti ha evidenziato l’importanza di questo passaggio come stimolo per la sua decisione di presiedere la commissione.

Il test di ingresso come “roulette russa”: addio al passato

La nuova normativa proposta permetterà agli studenti di iscriversi liberamente alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria e di intraprendere un percorso universitario che offrirà loro il tempo e il modo di orientarsi nel mondo accademico, verificando la propria vocazione e dimostrando le competenze acquisite. “Finalmente non più una roulette russa“, ha commentato Marti, affidando al governo il compito di implementare un sistema di accesso basato su buonsenso.

Il nuovo sistema prevederà un primo semestre di studi durante il quale gli studenti saranno valutati basandosi sul profitto ottenuto negli esami iniziali. “Un semestre cruciale”, come descritto dalla senatrice di Fratelli d’Italia, Ella Bucalo, che aggiunge: “Un semestre in cui gli studenti possono essere giudicati sul reale merito e sulle loro motivazioni, attraverso un sistema più inclusivo e meritocratico”.

luca zaia

Zaia: “Quanti validi professionisti avremmo potuto avere senza il test?”

Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha espresso il suo sostegno a questa riforma, sottolineando come la selezione dei futuri medici debba avvenire durante il percorso di studi e non tramite un test a crocette all’ingresso. Ha inoltre evidenziato la grave carenza di medici, attribuendo parte del problema al sistema di accesso restrittivo passato: “Quanti validi professionisti della sanità avremmo potuto avere nei nostri ospedali senza il test di ingresso a Medicina?”

Questo cambio di paradigma nell’accesso agli studi di Medicina potrebbe rappresentare un passo avanti significativo per il sistema sanitario italiano, rispondendo alle crescenti esigenze di medici qualificati e mitigando le restrizioni che hanno finora limitato l’ingresso a numerosi aspiranti studenti. Il percorso legislativo del provvedimento sarà seguito con grande interesse, mentre il dibattito sull’efficacia e sulle potenziali sfide della sua implementazione è destinato a continuare.