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Cassino: ricoverata per infezione da parto, ma il figlio non si trova

Pubblicato: 15/05/2019 18:58

A distanza di poche settimane dalla morte di Gabriel Feroleto, il figlio di Nicola e Donatella Di Bona, Cassino è stata sconvolta da un nuovo caso di presunto infanticidio.

La vicenda, tuttavia, risale al 18 novembre 2012, sebbene il noto programma “Un giorno in pretura” abbia diffuso le immagini relative al processo solo in questi giorni. 

L’Ospedale di Cassino

I sintomi erano quelli di un’infezione da parto

Lo scorso 18 novembre 2012, una ragazza di poco più di 20 anni era stata portata presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Cassino. La giovane donna lamentava, infatti, un problema di tipo ginecologico. Subito, i medici l’avevano sottoposta a delle indagini specifiche, in modo da capire la causa del malessere. 

Eppure, le analisi avevano immediatamente mostrato che la 20enne manifestava una semplice infezione da parto, ovvero una complicanza piuttosto comune e non grave. Tuttavia, poiché la ragazza stessa aveva dichiarato di non avere bambini, era stata trattenuta all’interno dell’ospedale. Qui, le era stato più volte domandato dove si trovasse il figlio, che si presumeva avesse pochi giorni. Tuttavia, a causa dell’assenza di risposte, erano intervenute le Forze dell’Ordine ed era stata avviata la relativa indagine

L’ipotesi di infanticidio

Dalle ricostruzioni, era emersa un’inquietante ipotesi: infanticidio. Si riteneva, difatti, che la ragazza avesse partorito in casa e, successivamente, gettato il figlio, probabilmente morto, nella spazzatura. Pertanto, erano stati immediatamente interrogati sia la presunta mamma che il fidanzato nonché padre del bambino. 

I due avevano fornito due differenti versioni, in cui uno incolpava l’altra e viceversa. Due anni dopo, durante il processo ripreso dalle telecamere di “Un giorno in pretura”, i legali di entrambi i ragazzi avevano sostenuto la tesi dell’aborto spontaneo. Sulla base di questa nuova versione, il feto sarebbe morto nella pancia della mamma e il “papà” lo avrebbe estratto dal corpo della ragazza. 

Roberta Petrelluzzi, la presentatrice di “Un giorno in pretura”

Un caso senza colpevoli

Le ricostruzioni avevano, poi, portato il giudice a ritenere infondate le accuse sia di infanticidio sia di procurato aborto

Per questo motivo, la 20enne era stata immediatamente assolta, mentre il ragazzo era stato inizialmente condannato per il reato di lesioni, ovvero quelle procurate alla fidanzata durante l’estrazione del feto. In appello, comunque, tale capo di accusa era caduto e il giovane era stato assolto

Pertanto, il processo si era concluso senza colpevoli, sebbene, ancora oggi, non si sappia dove si trovi il piccolo. 

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2019 19:08