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È morto “Dumbo”, l’elefantino di 3 anni obbligato a esibirsi nello zoo

Pubblicato: 17/05/2019 19:48

I primi a parlare di “Dumbo” lanciando una campagna per salvarlo erano stati gli attivisti di Moving Animals, li stessi che hanno annunciato attraverso un post Facebook non più di 10 ore fa la sua triste morte. In realtà “Dumbo” era solamente il soprannome del piccolo elefantino Jumbo, una macabra attrazione del Phuket Zoo, in Thailandia.

Jumbo, il “Dumbo-vero” di Phuket è morto

Il piccolo elefantino Jumbo stava male da tempo, anche i veterinari che lo avevano visitato ad aprile avevano confermato la presenza di un’infezione al tratto digestivo che gli è stata oggi fatale. Nonostante fosse malato, Jumbo ha continuato ad essere l’attrazione, l’intrattenimento per i turisti che divertiti lo hanno guardato esibirsi. Ma dietro le risate e lo stupore di chi lo osservava c’era la brutalità e lo stato di totale abbandono e cattività in cui l’elefante viveva.

L’attrazione dello zoo

L’ultimo show – Jumbo aveva appena 3 anni e quotidianamente era costretto ad esibirsi almeno 3 volte – è stato per lui fatale: le sue zampe posteriori si erano già spezzate prima dell’esibizione a causa di una debolezza provocata proprio da quell’infezione che in clinica avevano rilevato ad aprile.

Ma nonostante i referti, lo zoo ha continuato a renderlo vittima di una violenza sottile che solo l’uomo a volte è capace di infliggere. Come denunciato dall’organizzazione no-profit: “Lo zoo non si rese conto che le sue gambe erano spezzate, fin quando il cucciolo di elefante non è stato portato finalmente nell’ospedale per elefanti“.

La petizione per salvarlo, poi la morte

Per Jumbo era stata attivata anche una petizione, indetta sempre da Moving Animals, che aveva raccolto oltre 200mila firme per la sua liberazione dalla condizione di assoluta cattività. “Speriamo che “Dumbo” trovi la pace che gli è stata negata crudelmente durante la sua esistenza, e che la sua tragica storia possa sollecitare le autorità Thailandesi a porre fine a queste esibizioni“.

La prima volta che gli attivisti di Moving Animals videro Jumbo, raccontato sui loro canali ufficiali, rimasero commossi nell’osservare quell’elefantino scheletrico costretto a ballare, a suonare strumenti musicale a compiere acrobazie, quanto di più contrario alla sua natura e solamente per divertire l’uomo. “Ci siamo commossi così tanto per quella situazione che abbiamo deciso di soprannominarlo “Dumbo”“.

*immagine in alto: l’elefantino Jumbo, il “Dumbo” reale. Fonte/Facebook Moving Animals