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Sindaco Sala, la notizia è appena arrivata

Pubblicato: 20/07/2025 20:56

È durato un paio d’ore l’incontro riservato che potrebbe cambiare il destino di Palazzo Marino. Nel silenzio del weekend, lontano dai riflettori, Beppe Sala ha ricevuto nella sua abitazione milanese una delegazione del Partito Democratico. Una riunione a porte chiuse con la segretaria regionale Silvia Roggiani, il segretario metropolitano Alessandro Capelli e la capogruppo Beatrice Uguccioni, che arriva mentre la città resta sospesa sul destino del sindaco, indagato per urbanistica e ancora indeciso se proseguire o dimettersi.

Alla fine, i toni ufficiali restano concilianti. “È stato un incontro costruttivo”, ha fatto sapere Capelli con una nota diffusa in serata, “abbiamo ribadito il nostro sostegno al sindaco, chiedendo però segnali concreti di cambiamento. La crisi può trasformarsi in un’occasione di rilancio se si investe sul confronto con la città e si mettono al centro diritto all’abitare, accessibilità, equità e una vera città pubblica”.

Ultime ore di riflessione prima dell’Aula

Domani pomeriggio, Sala sarà in Consiglio comunale. Un intervento attesissimo, in cui il primo cittadino dovrà rompere il silenzio e sciogliere la riserva: dimissioni o rilancio? La posta in gioco non riguarda solo il destino personale del sindaco, ma anche la tenuta di una maggioranza scossa dalle indagini e da un crescente dissenso interno.

Il vertice di oggi è servito a fissare le condizioni reciproche. Il Pd ha chiesto un nuovo corso sul piano politico e amministrativo. Sala ha risposto mettendo sul tavolo una condizione non negoziabile: se la maggioranza vuole che lui resti, deve garantire i numeri per la vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan. In caso contrario, lo scontro potrebbe diventare insanabile.

Lo stadio di San Siro come spartiacque

È proprio il futuro di San Siro a rappresentare il punto di frizione più netto. Sala considera la cessione ai club come un passo necessario per dare un senso agli ultimi due anni di mandato. Per il Pd, invece, è un dossier delicato che rischia di spaccare la coalizione e alimentare nuove polemiche.

Non si governa per vivacchiare”, avrebbe detto il sindaco. E quella frase riassume il senso di un passaggio politico ormai carico di tensioni: o si governa davvero, oppure si chiude. Domani, le sue parole in Aula faranno capire se la crisi è rientrata o se Milano dovrà prepararsi al vuoto di potere più inatteso della legislatura.

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Ultimo Aggiornamento: 20/07/2025 21:36

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