
Sembrava il solito rituale del sabato sera: televoto, suspense calibrata, applausi a comando. La signora Coriandoli si salva, il pubblico ride, la pista si scalda. Tutto procede come se nulla potesse incrinare la bolla zuccherata di Ballando con le stelle. Poi Milly Carlucci prende il microfono, sorride alla camera e dice: “Adesso il nostro cast è al completo”. Una frase che vola via in un attimo, detta con la naturalezza di chi porta il programma in carrozza da una vita. Peccato che ieri sera il cast non fosse affatto completo.
Il nome che manca
Nessuno in studio lo dice, ma tutti lo sanno: non c’è Andrea Delogu. Non per un capriccio, non per un forfait leggero, ma perché ha appena perso il fratello di 18 anni. Una di quelle assenze che non sono televisive, sono umane, brutali, non gestibili in scaletta. E proprio per questo quel “siamo al completo” pesa come una lama: non è cattiveria, è la leggerezza automatica di uno show che non può permettersi di fermarsi, nemmeno davanti al lutto.
La signora Coriandoli — il personaggio comico di Maurizio Ferrini, in coppia sulla pista con Simone Di Pasquale — era appena stata salvata. Non serviva spiegare chi interpreta chi, bastava ricordare chi non c’era. Ma la tv, quando serve far finta di niente, diventa chirurgica.
Il discorso arriva dopo, ma ormai è tardi
Più tardi, a cerimonia già metabolizzata, Milly si ricorda del dolore. Tono grave, luci abbassate, parole di vicinanza, commozione controllata. Il rituale del cordoglio televisivo: fatto bene, come si deve. Ma il punto non è quello che ha detto dopo, è quello che ha detto prima. Perché certe frasi sfuggono, e proprio per questo rivelano.
In fondo, non esiste modo giusto per cucire il lutto dentro un varietà. Ma c’è sempre un modo sbagliato: fingere che non esista. E ieri sera è bastata una sola parola — completo — per farlo capire meglio di qualsiasi discorso in prima serata.


