
Poca fiducia nella magistratura italiana. A poche ore dall’approvazione della riforma della giustizia, arriva la risposta dell’opinione pubblica. Secondo un nuovo sondaggio Izi, realizzato dall’azienda di analisi e valutazioni economiche e politiche, un elettore su due mostra un livello di fiducia solo “medio” nel sistema giudiziario. Il 41,3% degli italiani dichiara una fiducia bassa, mentre appena l’8,9% afferma di avere un livello alto di fiducia nella magistratura.
La rilevazione, presentata nel corso del programma “L’Aria che Tira” condotto da David Parenzo su La7, offre una fotografia chiara della distanza tra cittadini e sistema giudiziario. I dati mostrano che la fiducia nella magistratura è più elevata tra gli elettori dei partiti di opposizione, ma resta comunque minoritaria.

Tra chi vota Partito Democratico o Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), il 20,4% dichiara di avere molta fiducia nella giustizia, mentre tra gli elettori del Movimento 5 Stelle la percentuale scende al 15%. All’opposto, oltre la metà dei cittadini che sostengono i partiti di governo mostra scetticismo: il 51,4% dichiara di avere un livello di fiducia basso nella magistratura.
L’indagine si inserisce in un contesto politico dominato dal dibattito sulla riforma della magistratura, uno dei punti chiave del programma del governo Meloni. Le tensioni tra politica e potere giudiziario si riflettono chiaramente nelle percezioni dei cittadini, con una fiducia complessiva che tende a diminuire rispetto agli anni precedenti.
Alla domanda su come sia cambiata la fiducia nella magistratura negli ultimi tre anni di governo Meloni, il 51,2% degli intervistati risponde che la situazione è rimasta invariata. Tuttavia, il 44,9% ritiene che la fiducia sia diminuita, mentre solo il 3,9% segnala un aumento. Un dato che mette in luce una crescente sfiducia trasversale, che attraversa elettorati di destra, centro e sinistra.

Il sondaggio esplora anche il livello di conoscenza della riforma della giustizia. Ben il 57,8% degli italiani ammette di non sapere esattamente di cosa si tratti. Una mancanza di informazione che, secondo gli analisti, riflette una comunicazione politica ancora troppo tecnica o polarizzata, incapace di raggiungere il grande pubblico.
Tra coloro che dichiarano di essere più informati, emerge invece una forte polarizzazione politica. Il 70,9% degli intervistati favorevoli alla riforma sostiene che il sistema vada cambiato in profondità, mentre il 21,9% si dice contrario. Ma le differenze si accentuano quando si guardano le appartenenze politiche.
Gli elettori di governo si mostrano quasi unanimi: il 99% appoggia la riforma della magistratura, considerandola necessaria per rendere la giustizia più efficiente e meno politicizzata. Di segno opposto, invece, la risposta degli elettori di opposizione, con l’81,6% degli elettori Pd e Avs e il 79,4% del M5S che si dicono contrari alla legge.
Il sondaggio Izi, dunque, non solo fotografa la crisi di fiducia nella giustizia italiana, ma evidenzia anche un crescente divario di percezioni tra maggioranza e opposizione. Un segnale che, a ridosso del dibattito parlamentare sulla riforma, mostra come il tema della magistratura sia destinato a restare al centro dello scontro politico nei prossimi mesi.


