
L’Italia si colloca sul podio dei Paesi europei con l’energia elettrica più costosa per le famiglie se rapportata al potere d’acquisto. Mentre nel resto dell’Unione Europea i prezzi dell’elettricità risultano stabili e quelli del gas in netto calo, per i consumatori italiani la bolletta rimane pesante. È quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati da Eurostat relativi al primo semestre del 2025.
Sebbene i prezzi nominali più alti per l’elettricità si registrino in Germania (38,35 € per 100 kWh), Belgio e Danimarca, il quadro cambia se si considera il potere d’acquisto. L’Italia, con un valore di 34,40 SPA, si piazza al terzo posto nell’UE per il costo dell’elettricità in relazione al reddito medio, preceduta solo da Repubblica Ceca (39,16) e Polonia (34,96).

A livello europeo, il prezzo medio dell’elettricità è rimasto stabile, registrando un lieve calo dello 0,5% rispetto alla seconda metà del 2024. Tuttavia, per le famiglie italiane, la spesa in bolletta continua a essere tra le più gravose, confermando un divario significativo rispetto alla media europea.
Più incoraggianti sono i dati sul gas, dove si registra un calo medio dell’8,1% in Europa, con un prezzo di 11,43 € per 100 kWh. Questa diminuzione riflette un ritorno alle normali fluttuazioni stagionali, anche se permangono ampie differenze tra Paesi, con la Svezia ai valori più alti (21,30 €) e l’Ungheria ai più bassi (3,07 €).
In Italia, il costo del gas, rapportato al potere d’acquisto, si attesta a 12,96 SPA, ben al di sopra della media europea. Questo la colloca lontana dai Paesi più virtuosi, come Ungheria (4,43) e Croazia (6,47), confermando una pressione significativa sulle famiglie.

Un fattore determinante è il peso crescente di tasse e imposte sulle bollette. Secondo Eurostat, la componente fiscale sull’elettricità è salita al 27,6%, mentre sul gas ha raggiunto il 31,1%. Questo incremento è legato anche alla progressiva riduzione dei sussidi e degli sconti fiscali introdotti durante la crisi energetica, limitando i benefici del calo dei prezzi all’ingrosso.
Per i consumatori non domestici, invece, la situazione è più stabile. Nella prima metà del 2025, i prezzi dell’elettricità per le imprese hanno registrato un calo marginale, attestandosi a 19,02 € per 100 kWh, mentre sul fronte del gas si è osservato un leggero aumento.
Anche per le aziende, la componente fiscale incide sul costo complessivo, con una quota salita al 16,5%, influenzando le bollette ma in misura inferiore rispetto ai consumatori domestici.
In sintesi, mentre l’Europa mostra segnali di stabilità e calo dei prezzi, per le famiglie italiane il peso delle bollette resta elevato, soprattutto a causa di tasse e oneri, confermando una situazione di disagio energetico che richiede attenzione da parte delle istituzioni.


