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Carta d’identità, cambia tutto per molti italiani: “Non lo faranno”

Pubblicato: 12/11/2025 17:41

Il panorama normativo italiano si prepara ad accogliere un nuovo e significativo pacchetto di misure volte alla semplificazione amministrativa, come preannunciato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. L’annuncio, avvenuto nel corso del suo intervento a “Next Economy” su Giornale Radio, ha messo in luce una delle disposizioni più rilevanti e impattanti per una specifica fascia della popolazione: l’abolizione dell’obbligo di rinnovo della carta d’identità per i cittadini che hanno superato i settant’anni.

Questa iniziativa si inserisce in un contesto di riforme più ampio e mirato a snellire le procedure burocratiche, rendendo la vita dei cittadini, in particolare degli anziani, meno gravosa e più semplice nel rapporto con l’apparato statale. Il decreto semplificazioni atteso in Parlamento nei prossimi giorni, rappresenta quindi un passo concreto verso l’obiettivo di un’amministrazione pubblica più amica e accessibile.

La visione dietro la semplificazione per gli over 70

L’introduzione della validità permanente o illimitata per la carta d’identità dei cittadini over 70 non è una scelta isolata, ma è dettata da una visione ben precisa della governance pubblica che pone la persona e le sue esigenze al centro dell’azione amministrativa. Per la popolazione anziana, spesso confrontata con difficoltà logistiche o limitazioni di mobilità, il rinnovo periodico di un documento essenziale come la carta d’identità può trasformarsi in un ostacolo significativo e una fonte di stress inutile.

L’eliminazione di questo adempimento burocratico annuale o decennale rappresenta un gesto di attenzione e rispetto verso una fascia demografica che ha già contribuito in modo sostanziale al tessuto sociale ed economico del Paese. L’Italia, in questo senso, sembra volersi allineare a modelli virtuosi già adottati in altri Stati membri dell’Unione Europea, come la Spagna, che hanno riconosciuto da tempo la possibilità di rendere permanente la validità del documento di riconoscimento per i propri cittadini più anziani. Questa armonizzazione normativa contribuisce a rafforzare la percezione di un’amministrazione che sa ascoltare e rispondere in modo proattivo ai bisogni della collettività.

Impatto atteso sui cittadini e sulla pubblica amministrazione

Il beneficio principale di questa misura sarà percepito direttamente dai cittadini over 70, che saranno esonerati da una pratica che, pur necessaria, richiede tempo, spostamenti e, non di rado, una complessità organizzativa non indifferente, soprattutto nelle grandi città dove le liste d’attesa per un appuntamento anagrafico possono essere estremamente lunghe. La possibilità di mantenere un documento di identità valido a tempo indeterminato garantirà una maggiore tranquillità e una semplificazione della vita quotidiana negli innumerevoli contesti in cui è richiesto un documento d’identità, come ad esempio l’accesso a servizi bancari, sanitari o la stipula di contratti. Ma l’impatto positivo non si ferma alla sfera individuale.

Anche la Pubblica Amministrazione potrà trarre vantaggi significativi da questa semplificazione. La riduzione del numero di pratiche di rinnovo per gli over 70 alleggerirà il carico di lavoro degli uffici anagrafici comunali. Questo permetterà agli operatori di reindirizzare le proprie risorse e il proprio tempo verso altre esigenze e pratiche, contribuendo a snellire complessivamente i tempi di attesa per tutti i cittadini che devono richiedere la prima emissione o il rinnovo del documento per altre ragioni. Si tratta, in sostanza, di un meccanismo virtuoso di ottimizzazione delle risorse a beneficio dell’efficienza globale del sistema.

Il decreto semplificazioni in un quadro di riforme più ampio

L’abolizione del rinnovo per gli anziani è solo una delle numerose disposizioni che confluiranno nel prossimo decreto semplificazioni. Come sottolineato dal Ministro Zangrillo, l’azione del Governo si concentra sulla semplificazione in settori strategici non solo per i cittadini ma anche per le imprese, mirando a un abbattimento del costo della burocrazia che, secondo stime riportate in passato, rappresenta un onere economico notevole per il sistema Paese, incidendo per miliardi di euro sul Pil nazionale. L’iniziativa di semplificazione digitale e amministrativa è peraltro un obiettivo centrale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che impone all’Italia un ambizioso traguardo di riforme e snellimento delle procedure. L’imminente decreto, dunque, non è un evento isolato, ma si inserisce in una prospettiva di ammodernamento strutturale della Pubblica Amministrazione italiana, con l’intento di favorire una maggiore competitività e un ambiente più favorevole agli investimenti e alla vita civica. La digitalizzazione dei servizi e la razionalizzazione dei controlli sulle attività economiche sono altri pilastri di questa strategia di riforma, a testimonianza di un impegno che intende lasciare un segno duraturo nell’efficienza dello Stato.

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