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Crosetto rinvia la missione negli Stati Uniti: il governo valuta la linea sull’appoggio militare a Kiev

Pubblicato: 12/11/2025 15:20

È stata rinviata la visita del ministro della Difesa Guido Crosetto negli Stati Uniti, inizialmente prevista per il 13 e 14 novembre, durante la quale era in programma un incontro al Pentagono con il segretario della Difesa americano Pete Hegseth. La decisione, confermata da fonti governative, è maturata dopo una serie di valutazioni politiche interne e sarà accompagnata dalla partecipazione del ministro al vertice europeo sulla difesa E5 di Berlino, insieme ai colleghi di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito.
Il differimento della missione americana si inserisce in un quadro di divergenze nella maggioranza riguardo al tipo di sostegno da garantire all’Ucraina. Il dibattito si è concentrato in particolare sull’adesione italiana al programma PURL (Prioritized Ukraine Requirements List), un’iniziativa promossa dalla NATO e sostenuta dagli Stati Uniti che mira a coordinare gli acquisti di armamenti tra gli alleati per rifornire Kiev di mezzi e munizioni. Alcuni Paesi europei, tra cui Germania e Spagna, hanno già aderito, mentre l’Italia non ha ancora assunto una posizione definitiva. L’incontro con l’omologo statunitense avrebbe potuto rappresentare un passaggio chiave in questa direzione.

Le parole di Salvini e la scelta di rinviare la visita di Crosetto negli Usa: il ministro della difesa sarà comunque al vertice E5 domani a Berlino

La decisione di rimandare il viaggio è maturata dopo le dichiarazioni del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che a Bari, durante un evento elettorale, ha ribadito la propria contrarietà a un ulteriore incremento delle forniture militari all’Ucraina. Salvini ha affermato che “più armi produciamo e inviamo, più la guerra va avanti”, sottolineando invece la necessità di concentrarsi sulla ricostruzione del Paese quando le condizioni lo permetteranno.

Le parole del vicepremier hanno spinto Palazzo Chigi e il ministro Crosetto a valutare l’opportunità di rinviare la missione, ritenendo opportuno presentarsi a Washington solo dopo aver consolidato una posizione condivisa all’interno della coalizione di governo. Secondo fonti diplomatiche, anche l’ambasciata americana a Roma avrebbe informato la Casa Bianca del clima politico in Italia, contribuendo a rafforzare la scelta di attendere un momento più favorevole per il confronto bilaterale.

Venerdì il ministro della Difesa sarà comunque impegnato a Berlino per il vertice del formato E5, che riunisce i responsabili della Difesa di cinque Paesi europei – Italia, Francia, Germania, Polonia e Regno Unito – per discutere della strategia comune in materia di sicurezza e industria militare europea. Il confronto arriva in una fase in cui l’Unione sta intensificando la cooperazione nella produzione e nel rifornimento di sistemi d’arma, anche alla luce del prolungarsi del conflitto in Ucraina e delle tensioni in Medio Oriente.

L’impegno italiano a Gaza: addestramento e cooperazione

Tra i dossier di interesse con l’amministrazione americana rientra anche la situazione nella Striscia di Gaza e il possibile ruolo dell’Italia nella fase postbellica. Il governo ha manifestato disponibilità a contribuire alla formazione delle future forze di polizia palestinesi attraverso l’invio di 200 carabinieri, una volta ristabilite le condizioni di sicurezza necessarie. Il progetto, già accolto positivamente da Washington, prevede che l’addestramento avvenga fuori dal territorio di Gaza, per tutelare il personale italiano.
Il ministro Crosetto ha chiarito che i Carabinieri “non lavoreranno in aree di conflitto”, ma potranno svolgere attività di formazione in luoghi sicuri, come la Giordania, l’Egitto o anche l’Italia, grazie alle strutture specializzate del CoESPU di Vicenza, centro d’eccellenza internazionale per la formazione delle unità di polizia impiegate in missioni di pace. L’Italia si propone inoltre di contribuire alle operazioni di sminamento e di supporto sanitario e umanitario nella fase di ricostruzione.

Verso una linea condivisa sulla politica di difesa

Il rinvio della missione di Crosetto non rappresenta una battuta d’arresto nei rapporti con Washington, ma riflette la volontà del governo di coordinare la propria linea strategica sul sostegno a Kiev e sulla cooperazione internazionale. Palazzo Chigi intende mantenere un approccio coerente con gli impegni assunti in sede NATO e UE, garantendo al contempo unità di indirizzo all’interno della maggioranza.
Nelle prossime settimane, la definizione della posizione italiana sul programma PURL e sul ruolo nelle aree di crisi sarà al centro del confronto politico e diplomatico, in un equilibrio delicato tra solidarietà internazionale e interessi nazionali.

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