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Lavorava 18 ore al giorno e dormiva su un divano nel bar: indagine per riduzione in schiavitù

Pubblicato: 12/11/2025 19:12

Costretta a lavorare 18 ore al giorno in un bar, a dormire su un divano nella cucina del locale e sorvegliata 24 ore su 24 da una telecamera. È la drammatica vicenda di una donna in profondo stato di inferiorità psichica, priva di alternative esistenziali, su cui indaga la Procura distrettuale dell’Aquila per il reato di riduzione e mantenimento in schiavitù.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro, la donna, senza contratto né stipendio, risultava formalmente amministratore della ditta, mentre in realtà era vittima di un sistema di sfruttamento spietato. L’inchiesta, nata in un piccolo centro collinare della provincia di Chieti, ha portato al sequestro di materiale informatico e alla formalizzazione dell’accusa contro la titolare dell’attività, una 43enne ritenuta responsabile della condotta.

La Procura ha disposto un accertamento irripetibile sui dispositivi sequestrati — tra cui tre telefoni cellulari — per verificare la presenza di prove di sorveglianza da remoto, possibili conferme del controllo continuo esercitato sulla vittima.

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