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“Le coltellate, poi…”. Orrore in Italia, violenza disumana sul padre che dorme: spaventoso 

Pubblicato: 12/11/2025 11:12

L’oscurità della notte avvolgeva la casa in un silenzio che sembrava promettere solo riposo. Erano le ore in cui le difese si abbassano e la fiducia regna sovrana tra le mura domestiche. Ma in quella quiete si stava incubando un atto di inimmaginabile violenza.

Un giovane, a malapena un adulto, ha percorso in punta di piedi il corridoio, la mano stretta attorno all’impugnatura fredda di un coltello comune, un utensile da cucina trasformato in uno strumento di furore distruttivo. È entrato nella camera dove suo padre dormiva, indifeso, accanto alla madre. In un istante agghiacciante, l’aria è stata squarciata da un fendente, un gesto rapido e brutale che ha trasformato un sonno innocente in un risveglio di dolore e terrore. La casa, da rifugio, è diventata la scena di un dramma familiare, un luogo di rottura definitiva tra un figlio e la sua origine.

Orrore in famiglia a Conegliano

La tranquilla cittadina di Conegliano, in provincia di Treviso, è stata scossa da questo drammatico evento nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 novembre 2025. Un giovane di soli 19 anni è stato arrestato con l’accusa di tentato parricidio dopo aver accoltellato il padre nel sonno. Il fatto, di una violenza inaudita, è avvenuto all’interno delle mura domestiche, lasciando la comunità locale nello sconcerto e nella profonda inquietudine. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e dei soccorsi medici ha evitato una tragedia ben peggiore, ma il gesto compiuto dal diciannovenne getta una luce sinistra sulle dinamiche familiari e sul disagio giovanile che troppo spesso sfociano in atti così disperati.

La ricostruzione degli eventi, sebbene ancora in fase di aggiornamento e analisi da parte degli inquirenti, delinea un quadro agghiacciante. Il giovane, approfittando dell’oscurità e del sonno profondo dei genitori, avrebbe imbracciato un coltello da cucina, un oggetto di uso quotidiano trasformatosi in arma. Si è poi diretto nella camera da letto coniugale, dove il padre, un uomo di 66 anni, riposava accanto alla moglie. Con un atto premeditato ma forse dettato da un impulso improvviso, ha sferrato un unico fendente all’altezza dell’addome del genitore. La coltellata, pur essendo profonda e potenzialmente fatale, ha fortunatamente evitato gli organi vitali, un elemento che si è rivelato cruciale per la successiva evoluzione medica della vittima. La madre, svegliata dal trambusto o dalle grida, si è trovata improvvisamente testimone di un incubo, assistendo all’aggressione del marito per mano del proprio figlio. La sua reazione immediata e il conseguente allarme hanno dato il via alla successiva catena di eventi che ha portato all’intervento delle autorità e al salvataggio del marito.

La fuga e l’arresto in stato di choc

Immediatamente dopo l’aggressione, il diciannovenne si è dato alla fuga a piedi. In preda a un probabile stato confusionale o di panico, si è allontanato dall’abitazione, lasciando dietro di sé una situazione di caos e allarme. La notizia del ferimento, unitamente all’allontanamento del presunto aggressore, ha innescato una vasta operazione di ricerca da parte delle forze dell’ordine. Pattuglie della Polizia di Stato e dei Carabinieri hanno immediatamente cinturato la zona, procedendo a una meticolosa battuta che si è protratta per circa un’ora. Il giovane è stato infine rintracciato poco dopo, ancora nei pressi di Conegliano. Al momento dell’arresto, le autorità hanno riscontrato un evidente stato di choc nel ragazzo, un dettaglio che, pur non attenuando la gravità del gesto, suggerisce una possibile instabilità psicologica o un profondo turbamento emotivo alla base dell’azione violenta. Questo stato emotivo sarà certamente un punto focale delle indagini e delle successive valutazioni psichiatriche richieste dalla Procura.

Le condizioni del padre e gli sviluppi giudiziari

Il padre accoltellato, il 66enne vittima dell’aggressione, è stato immediatamente soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale di Conegliano. La perizia medica iniziale ha confermato che, pur essendo la ferita grave e richiedendo cure immediate, la traiettoria del fendente ha evitato di ledere gli organi essenziali per la sopravvivenza. Questo elemento ha permesso ai medici di dichiarare che l’uomo non è in pericolo di vita, una notizia che ha portato un sospiro di sollievo in una vicenda altrimenti tragica. L’accusa mossa al figlio è quella di tentato parricidio, un reato che prevede pene severe a causa del vincolo di parentela tra aggressore e vittima. Il diciannovenne è stato posto in stato di arresto ed è ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Gli inquirenti stanno lavorando per chiarire il movente esatto di questa azione. Il caso è destinato a essere analizzato in profondità, con la necessità di comprendere se l’atto sia scaturito da litigi pregressi, da una situazione di esasperazione o da problematiche di natura psichiatrica che necessitano di un urgente approfondimento. La comunità attende risposte su un gesto che ha lacerato il tessuto familiare in modo irreparabile, evidenziando il bisogno di maggiore attenzione al disagio giovanile in contesti che appaiono, in superficie, normali.

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