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Manovra 2026, partita agli emendamenti: il vero scontro atteso su Difesa e spese militari

Pubblicato: 12/11/2025 19:58

Il conto alla rovescia è iniziato: in Commissione Bilancio il termine per gli emendamenti scade venerdì alle 10. Poi la selezione dei “segnalati” per tutto il mese e l’approdo in Aula con l’obiettivo – nelle intenzioni dell’esecutivo – di chiudere Camera e Senato entro Natale. I margini di riscrittura sono stretti: la priorità resta l’uscita dalla procedura per deficit eccessivo nel 2026, come indicato dal Mef nelle interlocuzioni e nelle audizioni sul quadro tendenziale.

Sul capitolo Difesa il governo punta a sfruttare una clausola di salvaguardia europea per sterilizzare gli effetti di bilancio degli investimenti militari. Il ministro Crosetto ha più volte rivendicato la necessità di alzare il profilo di spesa e, secondo le stime circolate nelle ultime settimane, il percorso prevede un incremento graduale nel triennio 2026-2028. Diversi osservatori indipendenti quantificano per il 2026 un aumento “puro” di circa 1,1 miliardi, con una traiettoria in crescita negli anni successivi.

Nella maggioranza il confronto è aperto. La Lega spinge per il rafforzamento del comparto sicurezza e chiede di blindare gli investimenti; è contraria a schemi che implichino acquisti di armi da paesi terzi “da girare a Kiev”, mentre Esteri e Difesa ribadiscono la linea degli aiuti all’Ucraina e il coordinamento con gli alleati.

Sul terreno fiscale i dossier più sensibili restano rottamazione e affitti brevi. L’ampliamento della platea della rottamazione appare complicato per i vincoli di finanza pubblica; su affitti brevi FI punta a ridurre l’aliquota al 23% o a disinnescare l’estensione della cedolare secca al 26% nei casi gestiti via portali, cercando un compromesso in maggioranza.

Capitolo concorrenza: tra gli emendamenti segnalati potrebbe entrare anche il tema delle concessioni balneari, con l’ipotesi di intervenire sull’articolo 49 del Codice della navigazione e sul destino delle opere non amovibili al termine della concessione, materia già oggetto di recenti pronunce e istruttorie.

Intanto la Lega ha presentato un pacchetto sicurezza in 14 punti: stretta su manifestazioni, ricongiungimenti familiari, furti e borseggi, test di integrazione per la cittadinanza, fino a un osservatorio contro l’islamizzazione; tra le proposte anche lo stop all’iscrizione automatica nel registro degli indagati in presenza di una presunta causa di giustificazione per cittadini e Forze dell’ordine. La discussione potrebbe confluire in un ddl dedicato dopo la manovra.

Sul fronte degli enti locali, la premier rivendica che per la prima volta dopo anni la legge di bilancio non prevede tagli e anzi rafforza i fondi per minori affidati, centri estivi e perequazione verticale, allentando i vincoli del Fondo crediti di dubbia esigibilità. L’Anci registra il segnale, mentre l’opposizione parla di misure insufficienti e prepara la battaglia emendativa.

Nelle prossime ore il quadro si chiarirà con la fotografia definitiva degli emendamenti. Ma l’asse della contesa resta quello: tra l’esigenza di rispettare i numeri del deficit e la scelta politica di spingere su Difesa e sicurezza, la manovra si gioca su pochi, pesanti capitoli di spesa.

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Ultimo Aggiornamento: 12/11/2025 19:59

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