
Durissimo attacco di Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura e Editoria della Camera e responsabile nazionale Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia, contro Giovanni Floris e la trasmissione DiMartedì andata in onda ieri sera su La7.
«Abbiamo assistito a un processo di stampo sovietico in contumacia contro gli esponenti della maggioranza, il sottoscritto e le associazioni di rievocazione storica», ha dichiarato Mollicone, accusando il conduttore di «arroganza, razzismo culturale e ignoranza nel merito».
Il deputato ha ricordato che in Italia esiste una legge, la 152 del 2024, di cui è primo firmatario, approvata da tutto il Parlamento e che riconosce la rievocazione storica come componente del patrimonio immateriale e strumento di valorizzazione dei beni culturali. «Floris – ha aggiunto – finge di non sapere che i gladiatori davanti al Colosseo sono abusivi e rappresentano un fenomeno criminogeno».

Mollicone ha poi accusato il giornalista di aver «denigrato» migliaia di rievocatori e amministrazioni comunali che promuovono attività culturali e turistiche sul territorio: «Ha preferito sparare a zero contro uno dei rappresentanti più autentici e popolari delle associazioni di rievocazione in Europa, persino facendogli il verso».
Secondo l’esponente di FdI, si tratterebbe dell’ennesima dimostrazione che «la sinistra, incattivita dalle sconfitte elettorali, odia la cultura popolare, come la rievocazione storica, che riempie piazze e musei in tutta Europa».
Mollicone ha infine concluso con una stoccata ironica: «Consiglio a Floris di documentarsi, di trasmettere le immagini reali degli eventi e non interviste estorte in piccoli contesti. Sarà mia cura mandargli la legge 152 del 2024, insieme a una camicia button down per far bella figura nei circoli radical chic di New York».


