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Nassiriya, le parole di Giorgia Meloni fanno venire i brividi: commozione

Pubblicato: 12/11/2025 11:22

La giornata odierna, il 12 novembre, si carica di un significato profondo e solenne per la Repubblica Italiana, segnando la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Questa ricorrenza non è soltanto un momento di commemorazione formale, ma un’occasione per rinnovare la memoria di un evento che ha ferito in modo indelebile la coscienza nazionale e per onorare il sacrificio supremo di tutti coloro che hanno operato e continuano a operare per la stabilità e la sicurezza internazionale.

La ferita più bruciante, che risuona in modo particolare in questa data, risale a ventidue anni fa, a Nassiriya, in Iraq. In quel tragico giorno, l’attacco efferato contro la base Maestrale, sede della Multinational Specialized Unit (MSU) italiana dei Carabinieri, vide un camion imbottito di esplosivo forzare il posto di blocco all’ingresso, scatenando una violenza inaudita. Il bilancio fu drammatico: ventotto persone persero la vita, e tra queste vi erano diciannove nostri connazionali: civili, militari e carabinieri, servitori dello Stato che stavano adempiendo al loro dovere con onore e dedizione.

Il ricordo della strage di Nassiriya

L’eco di Nassiriya è un monito costante e doloroso. Il 12 novembre non è soltanto l’anniversario di un attacco terroristico, ma il giorno in cui la Nazione fu chiamata a confrontarsi con il prezzo altissimo della pace e della solidarietà internazionale. Coloro che caddero in Iraq erano là non per spirito di conquista, ma per portare aiuto, stabilità e ricostruzione, incarnando gli ideali di pace e cooperazione che sono alla base della nostra Costituzione. Il loro impegno era totale e la loro morte, per quanto tragica, è la testimonianza più alta del loro senso del dovere. La memoria dei diciannove caduti italiani — che includono figure di diversa estrazione e ruolo, uniti dal comune intento di servire l’Italia in un contesto di grande rischio — deve essere custodita gelosamente come parte integrante della nostra storia contemporanea. Questo ricordo non è solo dovuto a loro, ma è un dovere verso le generazioni future, affinché comprendano il valore inestimabile del servizio e del sacrificio per il bene comune.

Il ringraziamento ai militari e civili impegnati oggi

Questa giornata offre l’opportunità, come sottolineato anche dalle parole della premier, di esprimere un sentimento di profonda gratitudine verso tutti gli uomini e le donne che, in questo momento, si trovano a operare nelle missioni internazionali per la pace. Questi professionisti coraggiosi, siano essi militari, appartenenti alle forze dell’ordine o personale civile, rappresentano l’eccellenza e l’umanità dell’Italia nel mondo. Essi scelgono quotidianamente di mettere a repentaglio la propria incolumità in aree di crisi, spesso lontane dai riflettori, con l’obiettivo fondamentale di difendere i nostri valori — la libertà, la democrazia, la solidarietà — e di garantire la sicurezza di tutti noi, sia in patria che all’estero. Il loro lavoro è complesso, rischioso e insostituibile, spaziando dalla formazione di forze di sicurezza locali all’assistenza umanitaria, dalla mediazione al mantenimento della pace. A tutti loro va il ringraziamento sentito e incondizionato dell’intera Nazione per la dedizione incondizionata con cui onorano la bandiera italiana.

Il valore del sacrificio e dell’onore

I caduti di Nassiriya, e tutti i caduti nelle missioni internazionali, incarnano il massimo esempio di servizio e di onore militare e civile. Essi sono “figli della nostra Patria” che hanno abbracciato la missione con straordinario coraggio, portando con sé un bagaglio di valori essenziali: la pace, come obiettivo ultimo della loro azione; l’onore, come guida morale e professionale; e il servizio, come la più alta espressione del loro dovere verso lo Stato e la collettività. Il loro sacrificio non è stato vano; esso ha consolidato l’impegno dell’Italia nel panorama internazionale e ha lasciato un’eredità morale che non può essere dispersa. Essi hanno adempiuto fino alla fine il loro dovere, dimostrando una fermezza d’animo ammirevole e una dedizione che travalica il semplice adempimento di un compito. È per questo che il pensiero commosso e grato della Nazione è rivolto, oggi e per sempre, non solo a loro, ma anche alle loro famiglie, che hanno subito la perdita più grande e che meritano il sostegno costante e l’eterna riconoscenza di tutti gli italiani. Il loro sacrificio non sarà mai dimenticato.

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