
Torna a far discutere Roberto Vannacci, europarlamentare e vicesegretario della Lega, protagonista di nuove dichiarazioni destinate a riaccendere il dibattito politico e mediatico. Durante un appuntamento elettorale a Napoli, l’ex generale ha commentato le elezioni del sindaco di New York, interpretandole come un segnale di allarme anche per l’Italia: «Dalle elezioni del sindaco di New York vedo un monito, che potrebbe succedere anche in Italia, dal momento che se importo culture e civiltà diverse dalle mie e do loro il diritto di voto, queste culture voteranno per favorire questa immigrazione».
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Il monito di Vannacci sull’immigrazione e il diritto di voto
Le parole di Vannacci hanno immediatamente suscitato reazioni contrastanti, in particolare per il riferimento al rischio di “importare culture diverse”. Secondo il vicesegretario leghista, il risultato elettorale americano dimostrerebbe come la concessione del diritto di voto ai cittadini di origine straniera possa modificare profondamente gli equilibri politici di un Paese.
Il suo intervento, dal tono esplicitamente polemico, si inserisce nel solco della linea dura della Lega sul tema dell’immigrazione e dell’integrazione, già più volte ribadita dallo stesso Matteo Salvini. Vannacci ha parlato di “monito” per l’Italia, sostenendo che la concessione dei diritti politici a comunità provenienti da “culture e civiltà diverse” rischierebbe di orientare il voto in favore di politiche più aperte sull’immigrazione.

Scontro con un giornalista sul tema delle classi separate
Durante l’incontro a Napoli non sono mancate tensioni. Il parlamentare leghista ha infatti avuto un acceso battibecco con un giornalista che gli chiedeva di chiarire alcune sue affermazioni passate riguardo l’ipotesi di “classi separate per studenti disabili”. L’eurodeputato, già in passato al centro di polemiche per questa proposta, ha replicato con fermezza, evitando però di entrare nei dettagli della questione.
Il confronto si è trasformato in un breve alterco che ha interrotto per alcuni minuti l’appuntamento pubblico, confermando il clima divisivo che accompagna ogni sua uscita.
Il richiamo alla X Mas e ai valori militari
A riaccendere ulteriori discussioni è stata anche la parte finale del suo intervento, quando Roberto Vannacci ha ribadito la sua posizione su uno dei temi più controversi: l’insegnamento nelle scuole dei valori legati alla X Mas, la flottiglia della marina militare italiana attiva tra il 1940 e il 1943. «Va bene insegnare nelle scuole valori come la lealtà, l’onore, lo spirito di sacrificio, la dedizione alla Patria, che sono tutti valori che nella X Mas italiana dal ’40 al ’43 hanno impersonato quegli eroi. Li rivendico assolutamente, io non rinculo e non faccio passi indietro», ha dichiarato davanti al pubblico.
Il richiamo a un reparto militare controverso, già più volte citato da Vannacci in passato, ha provocato nuove critiche da parte dell’opposizione e di alcune associazioni antifasciste, che lo accusano di voler riabilitare simboli del passato bellico in chiave ideologica.
Il profilo politico e comunicativo di Vannacci
Il generale Vannacci continua a essere una delle figure più divisive del panorama politico italiano. Dopo il successo editoriale del suo libro e la sua ascesa nelle file della Lega, l’europarlamentare ha scelto di mantenere un linguaggio diretto, talvolta provocatorio, che suscita consensi tra i sostenitori più identitari del partito e critiche feroci da parte dell’opposizione e del mondo progressista.
Le sue dichiarazioni sull’immigrazione e sull’educazione nelle scuole rispecchiano la volontà di marcare una linea culturale precisa, fondata su patriottismo, disciplina e valori tradizionali, elementi che Vannacci rivendica apertamente come parte integrante del suo percorso umano e politico.
Reazioni e prospettive politiche
Sebbene le parole del generale abbiano provocato l’ennesima ondata di polemiche, all’interno della Lega la sua figura resta rilevante, soprattutto nell’elettorato più vicino alle posizioni sovraniste. Fonti del partito, pur mantenendo un profilo prudente, riconoscono che le sue uscite pubbliche rappresentano una cassa di risonanza efficace per mobilitare la base.
Il riferimento al “monito di New York” si inserisce in un più ampio discorso sull’identità nazionale e sull’idea di cittadinanza che, con l’avvicinarsi delle elezioni europee e amministrative, torna al centro del dibattito politico.
Conclusione: il messaggio politico dietro le parole
Le dichiarazioni di Roberto Vannacci a Napoli sintetizzano una visione del Paese in cui l’immigrazione, il diritto di voto e l’educazione civica diventano terreni di confronto politico e culturale. L’europarlamentare, fedele al suo stile provocatorio, rivendica con orgoglio la propria coerenza e rifiuta ogni forma di ritrattazione.
Che si tratti di una strategia comunicativa o di una convinzione profonda, il messaggio di Vannacci resta chiaro: difendere i valori della tradizione italiana, anche a costo di suscitare divisioni. Un approccio che, ancora una volta, lo pone al centro del dibattito pubblico e conferma il suo ruolo di voce fuori dal coro nel panorama politico nazionale.


