
Una scoperta agghiacciante ha riportato alla luce uno dei casi più misteriosi degli ultimi anni. Dopo oltre quattro anni di silenzio e ipotesi, la scomparsa di Vito Mezzalira, ex postino originario di Trieste, sembra aver trovato una possibile svolta. Nella villetta in cui viveva, a Poggio Terza Armata, in provincia di Gorizia, i carabinieri hanno rinvenuto uno scheletro umano sepolto a quattro metri di profondità, nascosto sotto un cortile cementato.
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Svolta dopo anni di mistero
L’indagine, condotta dalla Procura di Gorizia, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di tre persone: Mariuccia Orlando, compagna di Mezzalira, suo figlio Andrea Piscanec e il fratello della donna, Moreno Redivo. Per tutti, l’accusa è di concorso in omicidio volontario, concorso in sottrazione di cadavere e truffa aggravata e continuata.
Secondo quanto riferito dai militari, la svolta nelle indagini è arrivata tra il 6 e il 7 novembre, quando i carabinieri del Nucleo Investigativo di Gorizia, coordinati dalla Procura, hanno eseguito approfonditi rilievi tecnici nell’abitazione di via Nuova 7, dove Mezzalira viveva con la compagna. L’intervento, disposto dall’autorità giudiziaria, ha coinvolto anche il Reparto Indagini Tecniche del Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) di Roma, il Centro Carabinieri Cinofili di Firenze e i Vigili del Fuoco di Gorizia e Udine.

Le ricerche nella villetta di Poggio Terza Armata
Le operazioni di scavo sono state condotte con l’utilizzo di un sofisticato georadar, in grado di rilevare anomalie nel terreno, e con l’aiuto di unità specializzate nella ricerca molecolare e di cani addestrati alla ricerca di resti umani. Dopo ore di lavoro, l’attività ha portato alla scoperta dei resti, avvolti in sacchi di plastica per la spazzatura e nascosti in una fossa per le acque nere situata sul retro dell’abitazione.
Gli inquirenti ritengono che chi ha nascosto il corpo abbia poi ricoperto la fossa con terra e materiale di scarto, per poi cementare la zona, creando un nuovo cortiletto con l’obiettivo di cancellare ogni traccia e rendere le future ricerche estremamente difficoltose.

Il comunicato della procura e gli accertamenti medico-legali
In una nota ufficiale, la Procura di Gorizia ha confermato il ritrovamento, sottolineando che lo scheletro “con buona probabilità appartiene allo scomparso Vito Mezzalira”. Tuttavia, solo gli accertamenti medico-legali potranno fornire la certezza sull’identità della vittima e chiarire le cause della morte. Gli esami autoptici e genetici saranno fondamentali per stabilire se i resti appartengono effettivamente all’ex postino triestino, scomparso nel 2019, e per comprendere quando e come sia stato ucciso.
Gli esperti stanno analizzando anche eventuali tracce biologiche e residui di materiale presenti nel luogo del ritrovamento, che potrebbero fornire ulteriori indizi su ciò che accadde all’interno di quella casa.
Le accuse e il quadro investigativo
Le indagini erano partite nel settembre 2023, quando la sorella di Vito, Domenica Mezzalira, aveva presentato una denuncia di scomparsa, insospettita dal lungo silenzio del fratello e dai movimenti sospetti sui suoi conti bancari. L’attività investigativa aveva subito evidenziato una serie di operazioni finanziarie anomale, che avevano fatto sospettare un utilizzo illecito del denaro dell’uomo anche dopo la sua scomparsa.
Questo elemento, unito all’assenza di contatti con familiari e amici, ha rafforzato l’ipotesi che Vito Mezzalira non si fosse allontanato volontariamente, ma fosse rimasto vittima di un omicidio. Secondo gli inquirenti, i tre indagati avrebbero avuto motivi economici per agire, ma al momento ogni dettaglio resta coperto dal segreto istruttorio.
Un caso che scuote Gorizia
La vicenda ha profondamente colpito la comunità locale. Vito Mezzalira, ex postino molto conosciuto e stimato a Gorizia, era descritto da chi lo conosceva come una persona gentile e riservata. La sua scomparsa, inizialmente archiviata come un possibile allontanamento volontario, era stata accolta con scetticismo dai familiari, che non avevano mai smesso di cercare la verità.


