
La scomparsa di una figura legata al mondo dello spettacolo e dell’attivismo culturale ha riportato in primo piano un pezzo di storia italiana legato alla musica, ai movimenti giovanili e alla trasformazione del panorama artistico nazionale. La notizia, diffusa nelle ultime ore, ha suscitato grande partecipazione nel mondo politico e tra coloro che, negli anni, hanno vissuto da vicino quella stagione di innovazione.
Molti riconducono a questa personalità una serie di cambiamenti che hanno segnato il modo di organizzare eventi musicali e di concepire la cultura popolare come strumento sociale. Un percorso lungo decenni, che ha accompagnato l’evoluzione del gusto musicale e la crescita di intere generazioni.
Luciano Casadei, il manager che portò il grande rock in Italia
Solo dal terzo paragrafo emergono i dettagli: Luciano Casadei, figura di spicco della Torino degli anni ’70 e noto organizzatore di concerti, si è spento all’età di 82 anni. Militante del Pci e segretario della Fgci, fu tra i primi a comprendere il potenziale del rock come linguaggio per avvicinare i giovani alla partecipazione politica, in un’epoca in cui quel genere musicale era considerato distante dall’impegno della sinistra.
Casadei cambiò l’approccio culturale delle Feste dell’Unità torinesi, aprendo gli spazi al rock e alla musica popolare internazionale. Dal 1977 diresse Radio Flash, trasformandola in un laboratorio creativo da cui emersero molti giovani talenti. Con la sua agenzia Metropolis portò in Italia artisti destinati a lasciare un segno: Madonna, James Brown, Lou Reed, i Genesis, Joe Cocker, Ray Charles e molti altri.
Nella sua agenda spiccano eventi diventati storici, come la tournée Banana Republic del 1979 con Lucio Dalla e Francesco De Gregori, i live italiani di Bob Marley nel 1980 e il concerto dei Rolling Stones del 1982, nella stessa sera della finale dei Mondiali vinti dall’Italia. Forte anche il legame con i grandi artisti italiani: Fabrizio De André, Francesco Guccini, Franco Battiato, Vasco Rossi, Claudio Baglioni.
A ricordarlo, tra i molti messaggi, quello della vicepresidente del gruppo dei Democratici Anna Rossomando: «Persona perbene dal carattere sanguigno, Casadei seppe coniugare capacità imprenditoriale, impegno politico e visione […] Lo salutiamo ricordando le tante ore della nostra giovinezza passate in concerti memorabili».


