
In molte città italiane, le giornate di mobilitazione studentesca diventano spesso teatro di tensioni e confronti serrati tra giovani e forze dell’ordine. È un fenomeno che racconta il clima sociale di una generazione che si confronta con temi politici, culturali e istituzionali, spesso attraverso la voce delle strade e dei cortei. Ogni manifestazione, ogni slogan scandito dai partecipanti, riflette una voglia di partecipazione attiva, ma allo stesso tempo mette in luce le difficoltà di dialogo tra le diverse parti in causa.
I cortei non sono mai solo una semplice passeggiata tra le vie della città: dietro ogni bandiera e ogni striscione c’è la storia di ragazzi che cercano di far sentire la propria opinione, ma anche il rischio costante di scontri o malintesi con le autorità presenti. La dinamica tra manifestanti e forze dell’ordine è spesso segnata da momenti di alta tensione, in cui la sicurezza pubblica e il diritto a protestare si intrecciano in maniera delicata e complessa.
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Proteste a Bologna
A Bologna, oggi gli studenti hanno organizzato un corteo in occasione del cosiddetto ‘No Meloni Day’, che coincide con lo sciopero studentesco a livello nazionale. I ragazzi, decisi a far sentire la loro voce, hanno cercato di dirigersi verso la Fiera, dove era in corso l’assemblea annuale dell’Anci, alla presenza di rappresentanti locali e ministri.
Lungo il percorso, in particolare sul ponte di via San Donato, si sono verificati momenti di forte confronto con la polizia in tenuta antisommossa. I manifestanti hanno tentato di superare il cordone delle forze dell’ordine, ma gli agenti hanno risposto con l’uso degli scudi per contenere il passaggio dei ragazzi.
“No Meloni day” a Bologna
— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 14, 2025
Un gruppo di studenti ha cercato di sfondare un cordone della polizia per raggiungere la zona fiera dove diversi ministri stanno partecipando all’assemblea nazionale dell’Anci.
Mi sembra di scorgere pure una giovane promessa dem. pic.twitter.com/aSxnGrqtpP
Tensioni e slogan
Durante la protesta, alcuni studenti hanno rivolto frasi molto dure ai poliziotti presenti, come “Siete dei servi di merda” e “Difendete i fascisti”, esprimendo il loro dissenso in maniera plateale. “Fateci passare, siete dei servi”, hanno urlato in coro i partecipanti, creando un clima di alta tensione lungo il ponte. Nonostante i toni accesi, non sono stati segnalati feriti né interventi di emergenza particolari.
Il corteo, pur mantenendo l’obiettivo di raggiungere la Fiera, ha dimostrato ancora una volta come le manifestazioni studentesche possano diventare momenti di scontro simbolico tra giovani e istituzioni, in cui le istanze politiche si mescolano a emozioni forti e alla ricerca di visibilità.

La mobilitazione studentesca
Il “No Meloni Day” si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione studentesca a livello nazionale, caratterizzato da un crescente interesse dei giovani per le questioni politiche e sociali. La presenza di cortei in varie città evidenzia non solo la volontà di partecipazione, ma anche le difficoltà nel gestire le dinamiche tra manifestanti e forze dell’ordine, in particolare quando la protesta diventa veicolo di slogan provocatori e frasi dirette contro le istituzioni.
Questi eventi, pur mostrando momenti di conflitto, rappresentano anche un indicatore importante della vitalità democratica delle città italiane, dove il dibattito politico passa inevitabilmente per le strade, i ponti e le piazze, portando con sé il peso di opinioni forti e divergenti.


