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Terremoto all’alba in Italia, tanta paura: la scossa all’improvviso

Pubblicato: 14/11/2025 07:53

Una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 è stata registrata nella notte di venerdì 14 novembre dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv. Il sisma è avvenuto alle 4.31 ed è stato avvertito distintamente in diversi comuni dell’area vesuviana e nella zona orientale di Napoli.

L’epicentro è stato localizzato tra Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio, con una profondità stimata di circa 2 chilometri. Si tratta di un’area ad alta sensibilità sismica, dove anche scosse di bassa magnitudo vengono spesso percepite dalla popolazione.

Il terremoto è stato avvertito anche a distanza di alcuni chilometri, raggiungendo i comuni di Portici, Torre del Greco ed Ercolano, rispettivamente a 5 e 6 chilometri dal punto di origine. Segnalazioni sono arrivate inoltre da alcuni centri della provincia di Salerno, tra cui Scafati.

Al momento non si registrano danni a cose o persone, e non risultano richieste di soccorso. Le autorità locali stanno comunque monitorando la situazione insieme agli esperti dell’Ingv, come da protocollo per quest’area ad alta densità abitativa.

Gli specialisti dell’Osservatorio Vesuviano ribadiscono che le scosse registrate sul Vesuvio non hanno alcuna relazione con l’attività dei Campi Flegrei, situati a nord di Napoli. I due sistemi vulcanici, pur vicini geograficamente, rispondono a dinamiche geologiche completamente differenti.

Le scosse vesuviane, come spiegano da tempo gli esperti, sono legate principalmente all’abbassamento del cratere. Il Vesuvio è infatti un complesso vulcanico formato dal Monte Somma, la caldera più antica, e dal cono attuale sorto dopo l’eruzione del 79 d.C. che distrusse Pompei ed Ercolano.

Dal 1944, anno dell’ultima eruzione, il vulcano si trova in una fase di quiescenza. Oggi l’attività prevalente è di tipo fumarolico, accompagnata da una sismicità generalmente bassa e superficiale, tipica dei vulcani in fase di riposo.

La maggior parte dei terremoti avviene tra 1 e 2 chilometri di profondità, come confermato anche per la scossa odierna. Inoltre, il suolo del Vesuvio registra un lento abbassamento di circa 6 millimetri l’anno, un dato costante monitorato dagli strumenti installati nella zona.

Gli esperti continuano a rassicurare che episodi come questo rientrano nella normale attività del vulcano, pur ricordando l’importanza del monitoraggio continuo in un’area così densamente popolata e storicamente legata alla presenza del Vesuvio.

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