Andrea Sempio rompe il silenzio mediatico e lo fa nel modo più diretto possibile: scrivendo un messaggio in diretta durante la puntata di Quarto Grado di venerdì 28 novembre. Mentre il programma di Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero affrontava gli ultimi sviluppi dell’inchiesta su Chiara Poggi, Sempio ha inviato un testo alla giornalista Martina Maltagliati, respingendo con decisione l’idea che possa nutrire una qualche forma di ossessione nei confronti di Alberto Stasi, il fidanzato della giovane uccisa a Garlasco nel 2007.
«Non sono ossessionato da Alberto Stasi», precisa Sempio. E spiega come le uniche menzioni all’uomo condannato per l’omicidio di Chiara siano comparse esclusivamente in occasione di sue interviste pubbliche. «Quando era uscita l’intervista di Stasi alle Iene avevo scritto sicuramente “Stasi lo stanno facendo santo”. Fine». Un commento, sostiene, isolato e contestualizzato, non parte di un pensiero fisso.
Sempio chiarisce anche il contenuto dei suoi diari, tornati sotto i riflettori con l’avanzare delle nuove analisi sul caso: non vi comparirebbero «grosse riflessioni» su Stasi, ma solo brevi note, mentre nei quaderni più personali si troverebbero alcuni «esercizi biografici» legati al periodo in cui lui stesso, nel 2016-2017, finì tra i soggetti attenzionati dagli inquirenti. Racconti, puntualizza, relativi alla propria esperienza, non a Stasi.
Riferito anche l’episodio del Piccolo Principe, l’immagine che Sempio pubblicò su Facebook nel luglio 2020 e che alcuni interpretarono come una frecciata velata al condannato. Un collegamento che lui respinge: «Non ci sono riferimenti sicuramente ad Alberto Stasi, a meno che non inizino a prendere cose a caso riferendole a lui».
Una presa di posizione netta, che arriva in un momento delicatissimo per l’inchiesta riaperta sul delitto di via Pascoli, mentre il suo nome torna al centro del dibattito pubblico.