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“Oltre 100 minuti di ritardo”. Caos totale in Italia, guasto shock sulla linea e passeggeri nel panico

Pubblicato: 01/12/2025 23:39

Il fischio acuto del convoglio si spense in un silenzio inatteso. Erano le ore di punta della sera, quando la stanchezza del giorno si mescola all’attesa del ritorno. Migliaia di persone erano a bordo, ognuna con la sua destinazione: chi sognava l’abbraccio di casa, chi si preparava per un impegno imminente in una città lontana.

Poi, l’improvviso rallentamento, un sussulto metallico, e l’annuncio glaciale: un guasto tecnico sulla linea. L’orologio digitale nel vagone, un tempo rassicurante promessa di velocità, divenne un crudele contatore di minuti perduti. Sessanta, ottanta, cento minuti di ritardo. La promessa dell’Alta Velocità, simbolo di modernità ed efficienza, si era spezzata in un punto imprecisato dell’infrastruttura, lasciando i passeggeri sospesi in un limbo di attese e frustrazioni, mentre le luci sfocate della campagna scorrevano lente, quasi a rallentatore.

Rallentamenti e disagi sulla linea Alta Velocità

La serata del 1° dicembre 2025 è stata segnata da gravi interruzioni e ritardi massicci sulla cruciale linea ferroviaria dell’Alta Velocità, in particolare sulla tratta che collega la Capitale e il capoluogo toscano, ovvero Roma e Firenze. Un problema di natura tecnica, specificamente un guasto a un cavo elettrico localizzato all’interno di una galleria tra le stazioni di Gallese e Orte, ha paralizzato di fatto la circolazione, gettando nel caos migliaia di viaggiatori. Le conseguenze di questo imprevisto sono state immediatamente percepite, con i treni costretti a subire oltre 100 minuti di ritardo, una soglia critica che ha messo a dura prova la pazienza e l’organizzazione dei passeggeri. La situazione ha richiesto l’attivazione di verifiche tecniche approfondite sulla linea elettrica, operazione fondamentale ma intrinsecamente lenta, che ha portato a un drastico rallentamento dell’intero sistema di trasporto ad Alta Velocità. La portata del danno è stata tale da influenzare non solo i convogli più rapidi ma anche le linee convenzionali, a causa della necessità di deviare il traffico.

La gestione dell’emergenza e l’impatto sulla circolazione

Per mitigare l’impatto del guasto sulla linea AV, Trenitalia ha adottato misure d’emergenza, deviando i treni Alta Velocità e gli Intercity sulla linea convenzionale che si estende tra la stazione di Roma Tiburtina e quella di Orte. Questa manovra, sebbene necessaria per garantire la prosecuzione del viaggio, ha inevitabilmente comportato un significativo aumento dei tempi di percorrenza. Le stime fornite indicavano un maggior tempo di viaggio fino a 150 minuti per i convogli deviati, una dilatazione che ha trasformato spostamenti rapidi in vere e proprie odissee notturne. La forte intensità di traffico che si è riversata sulla linea convenzionale, a sua volta, ha innescato una reazione a catena, coinvolgendo e rallentando anche i treni Regionali, che hanno visto la loro regolarità compromessa a causa della congestione. L’effetto domino ha dimostrato quanto l’infrastruttura ferroviaria italiana, in caso di guasti critici sull’AV, sia vulnerabile a congestioni generalizzate che penalizzano tutte le categorie di viaggiatori, evidenziando una scarsa resilienza del sistema in presenza di interruzioni primarie.

I treni Frecciarossa e intercity con ritardi superiori ai sessanta minuti

Le ripercussioni del guasto tecnico si sono fatte sentire in modo particolarmente acuto su una lunga lista di treni operati da Trenitalia. Il sito ufficiale ha tenuto traccia degli aggiornamenti in tempo reale, evidenziando i convogli che hanno superato la soglia critica di 60 minuti di ritardo. Tra questi, si segnalano servizi fondamentali che coprono l’Italia da Nord a Sud. È il caso del Frecciarossa 9552, che collega Salerno a Torino Porta Nuova, e del Frecciarossa 9427, in viaggio da Venezia Santa Lucia a Salerno. Anche il Frecciarossa 9430 diretto da Napoli Centrale a Gorizia Centrale ha subito forti penalizzazioni, con una compromissione delle corse serali su lunghe distanze. La tratta tra Napoli e Milano è stata duramente colpita, con ritardi per il Frecciarossa 9556 e il Frecciarossa 9662, due snodi nevralgici per la mobilità d’affari e pendolare.

Perfino i servizi che non toccano direttamente la tratta Firenze-Roma ma che vi transitano o ne subiscono l’effetto a cascata, come il Frecciargento 8852 da Roma Termini a Ravenna, hanno accumulato ore di ritardo, mostrando l’ampiezza dell’area di crisi. La lista si è allungata includendo il Frecciarossa 9431 (Venezia Santa Lucia – Napoli Centrale), il Frecciarossa 9653 (Milano Centrale – Salerno), il Frecciarossa 9560 (Roma Termini – Milano Centrale) e il Frecciarossa 9328 (Roma Termini – Mantova). Non è stato risparmiato nemmeno l’Intercity 598, che collega Roma Termini a Firenze Santa Maria Novella. Tutti questi treni hanno registrato ritardi estremamente pesanti, superando ampiamente le due ore in molti casi, trasformando l’esperienza di viaggio in un notevole disagio e compromettendo coincidenze e programmi di arrivo.

Il forte rallentamento della compagnia Italo

Il blocco sulla linea AV non ha risparmiato i servizi di Italo-NTV. Anche i convogli della compagnia privata hanno dovuto fare i conti con ritardi superiori ai 100 minuti, un impatto equivalente a quello subito dai treni Frecciarossa. La regolarità dei collegamenti serali è stata profondamente compromessa, con conseguenze che si sono estese ben oltre la mezzanotte. Tra i convogli di Italo maggiormente interessati si annoverano l’Italo 9992 con partenza da Genova Brignole e orario di arrivo posticipato dalle 21:30 alle 23:20 circa, l’Italo 9958 che ha lasciato Torino Porta Nuova e ha subito un ritardo simile, l’Italo 9944 con origine a Brescia che ha visto l’orario di arrivo spostato addirittura oltre l’una di notte e, infine, l’Italo 9994, anch’esso partito da Torino Porta Nuova. Per tutti questi servizi, gli orari di arrivo sono slittati in modo drastico, con ritardi che in alcuni casi hanno raggiunto le tre ore o più. La situazione ha dimostrato come un singolo guasto infrastrutturale sulla linea cruciale tra Roma e Firenze abbia la capacità di paralizzare in modo trasversale l’intero sistema ad Alta Velocità, indipendentemente dalla compagnia che gestisce il servizio. La possibilità di monitorare i tempi di percorrenza in tempo reale è rimasta l’unico strumento a disposizione dei passeggeri e degli interessati, tramite i siti ufficiali di entrambe le compagnie ferroviarie, offrendo una visione, seppur amara, degli aggiornamenti costanti sulla crisi in corso. La giornata si è dunque conclusa con un quadro di forti criticità per la mobilità ferroviaria italiana, sollevando interrogativi sulla manutenzione preventiva e sulla gestione delle emergenze sulla rete strategica dell’Alta Velocità.

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