
Immaginate una mattinata di lezione come tante, interrotta all’improvviso da un allarme che gela il sangue: è successo di nuovo al liceo Marconi di Pescara. Per la seconda volta in due mesi, una misteriosa sostanza urticante è stata spruzzata nei corridoi, trasformando l’ordinaria routine scolastica in una corsa contro il tempo per la sicurezza. Vigili del fuoco, 118 e carabinieri sono accorsi sul posto, mentre la scuola si svuotava in fretta e furia.
L’annuncio alle famiglie è arrivato poco dopo, confermando il panico che serpeggiava tra gli studenti: “A causa della presenza all’interno dell’istituto di un leggerissimo odore di spray al peperoncino, a scopo cautelativo la presidenza ha deciso di evacuare alle ore 11.30 gli studenti dall’istituto per fare ritorno presso le proprie abitazioni”. Una decisione drastica ma necessaria per prevenire irritazioni e problemi respiratori in un ambiente affollato.
L’allarme che non ti aspetti: cos’è successo al liceo Marconi
La rapidità della decisione è stata dettata anche dal ricordo ancora vivo di quanto accaduto il 16 ottobre scorso. In quell’occasione, un episodio identico aveva scatenato un vero e proprio protocollo di maxi emergenza, con un posto medico avanzato allestito davanti alla scuola e circa cinquanta persone, tra studenti e personale, trattate per gli effetti dello spray. Un precedente che aveva spinto a intensificare i controlli, senza però riuscire a evitare il ripetersi del problema.
Questo nuovo allarme, seppur meno grave dal punto di vista sanitario, solleva interrogativi inquietanti sulla sicurezza dell’istituto. Si tratta di bravate, di emulazione o di qualcosa di più complesso? I carabinieri sono al lavoro, raccogliendo testimonianze e visionando i filmati di sorveglianza per fare luce sulla vicenda e individuare i responsabili. La scuola, dal canto suo, ha ribadito con fermezza che “non saranno tollerati comportamenti in grado di mettere a rischio la salute della comunità scolastica.”
Tra frustrazione e preoccupazione: il clima in classe
Tra le famiglie e i docenti, la sensazione dominante è un misto di frustrazione e preoccupazione. Questo ennesimo episodio, arrivato a così breve distanza dal precedente, alimenta il dubbio che possa trattarsi di una serie di azioni volontarie. Mentre gli studenti lasciano la scuola con zaini in spalla, tra lo stupore e il fastidio per l’interruzione delle lezioni, resta l’amarezza per un gesto che colpisce un’intera comunità e distoglie risorse preziose da quello che dovrebbe essere l’obiettivo primario: garantire un ambiente sereno, sicuro e dedicato allo studio.
Le prossime ore saranno cruciali. Gli accertamenti dei vigili del fuoco e l’analisi dei carabinieri dovranno chiarire l’origine e la natura della sostanza spruzzata. Solo allora si potrà capire se il liceo Marconi sta affrontando un problema isolato o se si trova di fronte a un fenomeno più ampio, che richiederà misure nuove e decisive per tutelare studenti, insegnanti e personale scolastico da queste “aggressioni” inaspettate.


