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Brianna vola giù dal 17° piano, la madre: “Non è suicidio”. Il dettaglio sul telefonino cambia tutto

Pubblicato: 02/12/2025 19:33

La tragica morte di Brianna Aguilera, una studentessa diciannovenne della Texas A&M, precipitata dal diciassettesimo piano di un complesso residenziale ad Austin, in Texas, nelle prime ore di un sabato di dicembre 2025, ha aperto uno scenario di profondi dubbi e sospetti che la madre, Stephanie Rodriguez, fatica ad accettare come un incidente o un gesto volontario della figlia. La giovane è stata trovata esanime intorno all’una di notte da un passante, in un’area vicina al campus, dopo aver partecipato a un evento serale legato a una partita di football. La narrazione ufficiale che propende per il suicidio viene categoricamente respinta dalla madre, che solleva interrogativi cruciali sulle circostanze che hanno portato alla morte di Brianna e sulla gestione delle indagini da parte delle autorità.

La telefonata mancata e il mistero del “non disturbare”

Le ore immediatamente precedenti al ritrovamento del corpo di Brianna sono segnate dal crescente allarme della madre, Stephanie Rodriguez. La donna aveva cercato ripetutamente di contattare la figlia, ma senza successo. Un dettaglio, apparentemente insignificante, è stato la prima fonte di forte preoccupazione per Stephanie: il telefono di Brianna risultava impostato sulla modalità “Non disturbare”. La madre ha rivelato all’emittente KGNS l’esistenza di una regola chiara all’interno della loro famiglia: il telefono doveva avere la posizione attiva e le risposte ai messaggi dovevano essere garantite quando Brianna era fuori casa. L’impostazione inusuale del cellulare ha immediatamente acceso il suo sospetto, facendole considerare l’intera situazione “molto strana”. La sua preoccupazione era ulteriormente amplificata dal fatto che la geolocalizzazione del cellulare della giovane la collocava vicino a un ruscello, un dettaglio che le aveva provocato grande timore data la recente scoperta di diversi corpi nei corsi d’acqua di Austin.

Le difficoltà nelle prime ore delle indagini

La madre di Brianna, in preda all’angoscia, ha cercato l’aiuto del Dipartimento di Polizia di Austin. Tuttavia, le sue richieste iniziali si sarebbero scontrate con la presunta prassi di non poter presentare una denuncia di scomparsa prima che fossero trascorse ventiquattro ore. Nonostante avesse segnalato la posizione del telefono in una zona boschiva vicina a un ruscello, la donna sostiene che gli agenti non si sarebbero recati immediatamente a controllare quel luogo. Solo il sabato pomeriggio, ore dopo il ritrovamento del corpo, Stephanie Rodriguez ha ricevuto la notizia straziante: la figlia era all’obitorio ed era stata identificata tramite le impronte digitali. Questa comunicazione tardiva, unita alla lentezza percepita nell’avvio delle verifiche, ha rafforzato nella madre la convinzione che la morte di Brianna non fosse dovuta a cause naturali o auto-indotte, ma che ci fosse qualcuno coinvolto.

Il rifiuto della tesi del suicidio

Gli inquirenti di Austin, pur dichiarando che al momento il caso non è trattato come un omicidio in assenza di prove evidenti, sembrano orientati verso l’ipotesi del suicidio. Una tesi che Stephanie Rodriguez respinge con determinazione. La madre sottolinea l’amore per la vita della figlia e il suo entusiasmo per il futuro, in particolare per il suo sogno di diventare avvocata. “Non è stato un incidente. Mia figlia non si sarebbe mai lanciata,” ha dichiarato, aggiungendo che Brianna aveva una vita piena di speranze e aspettative. La donna ha inoltre espresso le sue perplessità riguardo alla condotta delle indagini, specialmente per quanto riguarda il gruppo di amici presenti nell’appartamento al diciassettesimo piano.

I dubbi sulle testimonianze e il mancato sopralluogo

Un altro elemento che alimenta i sospetti della madre è la gestione delle persone che erano con Brianna al momento del decesso. Stephanie Rodriguez ha utilizzato il suo profilo Facebook per accusare il gruppo di giovani nell’appartamento di aver avuto “fin troppo tempo per concordare una versione comune” degli eventi. La donna ha criticato il fatto che gli investigatori non avrebbero ispezionato immediatamente l’appartamento né interrogato tutti i presenti sul posto. “Hanno parlato con le ragazze solo il giorno dopo, all’una del pomeriggio. Non capisco perché non siano andati subito sul posto,” ha affermato la madre. Secondo la sua ricostruzione, nell’abitazione c’erano almeno quindici persone, e tra queste ci potrebbe essere qualcuno a conoscenza di una lite tra Brianna e un’altra giovane, una lite di cui la madre dice di possedere i messaggi, ma che non sarebbe stata approfondita dagli investigatori. L’attesa dei risultati dell’autopsia, eseguita la domenica successiva dal medico legale della contea di Travis, è ora cruciale per stabilire la causa ufficiale del decesso e, forse, fare luce sui tanti lati oscuri di questa drammatica vicenda.

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