
Il crollo parziale avvenuto lo scorso 3 novembre alla Torre dei Conti a Roma, nell’area dei Fori Imperiali, ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura. L’incidente, che ha avuto conseguenze fatali con la morte dell’operaio Octay Stroici, rimasto intrappolato sotto le macerie per undici lunghe ore, ha ora quattro persone iscritte nel registro degli indagati. Si tratta di tre architetti, tra cui il responsabile del progetto di restauro, e di un ingegnere.
Le accuse formulate nei confronti degli indagati sono quelle di omicidio colposo e disastro colposo, riflettendo la serietà delle omissioni e delle negligenze che si ipotizza abbiano condotto al tragico evento. Questa iscrizione nel registro è un passo cruciale nelle indagini, poiché è finalizzata a consentire lo svolgimento di accertamenti tecnici irripetibili, come l’analisi approfondita delle macerie e di tutti i materiali strutturali coinvolti, necessari per ricostruire con esattezza la dinamica e le cause prime del cedimento.
Le ipotesi investigative e i profili tecnici coinvolti
L’ipotesi principale su cui si concentrano le verifiche degli inquirenti, affidate in questa fase ai carabinieri, è la mancanza di un’adeguata valutazione della tenuta strutturale dell’edificio storico. La Torre dei Conti, un monumento di grande valore storico e architettonico, era infatti oggetto di lavori di restauro al momento del crollo. La Procura sta esaminando se i professionisti incaricati abbiano adempiuto a tutti gli obblighi di verifica e controllo strutturale imposti dalla normativa, specialmente in un contesto così delicato. I tre architetti e l’ingegnere indagati rappresentano, quindi, i principali referenti tecnici e progettuali che avevano la responsabilità di assicurare la sicurezza e l’integrità del cantiere e dell’intera struttura durante l’esecuzione delle opere. Il responsabile del progetto, in particolare, è una figura chiave, su cui ricade l’onere di aver supervisionato l’intero processo di pianificazione e di aver garantito l’adozione di tutte le precauzioni necessarie per un intervento su un bene sottoposto a vincolo e di notevole antichità.
L’importanza degli accertamenti tecnici irripetibili
L’atto di iscrizione nel registro degli indagati per procedere con gli accertamenti tecnici irripetibili evidenzia la necessità di acquisire prove che potrebbero alterarsi o scomparire con il tempo. Questi accertamenti sono fondamentali per stabilire il nesso causale tra l’eventuale condotta omissiva o negligente dei tecnici e il crollo che ha causato la morte di Octay Stroici. L’analisi delle macerie non si limiterà a identificare la causa immediata del collasso, ma cercherà anche di comprendere se la metodologia di restauro adottata, i materiali utilizzati o le sequenze operative abbiano contribuito a indebolire in modo critico la struttura. La mancata valutazione della tenuta strutturale, se confermata, rappresenterebbe una grave violazione delle procedure di sicurezza e delle best practice ingegneristiche e architettoniche. Tali indagini richiederanno l’intervento di esperti e consulenti tecnici altamente qualificati in grado di analizzare la complessa interazione tra le sollecitazioni strutturali preesistenti, gli effetti dei lavori di restauro e il punto di innesco del cedimento.
Il contesto e le reazioni dopo il tragico evento
La morte dell’operaio Octay Stroici, rimasto intrappolato per ore in condizioni estreme, ha suscitato profonda commozione e sollevato interrogativi urgenti sulla sicurezza sul lavoro, un tema di costante e drammatica attualità in Italia. L’incidente alla Torre dei Conti, situata in una delle zone più centrali e visitate di Roma, ha avuto anche una forte risonanza mediatica e pubblica, richiamando l’attenzione sulla necessità di controlli rigorosi e di una vigilanza costante nei cantieri, soprattutto quelli che riguardano il patrimonio storico. L’inchiesta non mira solo a individuare le responsabilità penali individuali, ma anche a prevenire futuri eventi analoghi, imponendo standard più elevati e un approccio più prudente negli interventi su edifici di pregio storico e vulnerabilità strutturale. La tragedia di Stroici è un doloroso monito che sottolinea come la tutela del patrimonio e la sicurezza dei lavoratori debbano procedere in assoluta priorità rispetto a qualsiasi altra considerazione.


