
Natale a casa, finalmente. È questo l’orizzonte che si riapre per i tre bambini di Catherine Birmigham e Nathan Trevallion, che potrebbero tornare presto nella nuova villetta in pietra immersa nel bosco di Palmoli. Una casa pronta ad accoglierli dopo settimane trascorse nella struttura protetta di Vasto. Il Tribunale dei Minori dell’Aquila ha fissato a sorpresa un’udienza per giovedì, un appuntamento che potrebbe segnare la svolta definitiva del caso senza attendere l’esito del ricorso in Corte d’Appello e senza ulteriori interventi da parte della politica o del ministero. «Non si tratta del pronunciamento sul reclamo», spiega l’avvocato Marco Femminella, «ma di un’udienza interlocutoria del Tribunale chiesta dalla difesa».
La nuova udienza e la possibilità di chiudere il caso
I giudici, che il 14 novembre avevano disposto la perdita della responsabilità genitoriale e l’allontanamento dei tre piccoli – due gemelli di 6 anni e un bambino di 8 – potrebbero rivedere la loro posizione. La difesa punta a dimostrare che le criticità evidenziate allora non esistono più. I genitori hanno infatti garantito la volontà di ristrutturare la vecchia casa nel bosco, adeguandola completamente: consolidamento statico, riallaccio dell’acqua, ripristino del bagno in muratura. Una disponibilità messa per iscritto dagli avvocati e formulata come parte di un percorso di collaborazione.
La sistemazione provvisoria e i rapporti con le istituzioni
Durante i lavori, la famiglia vivrà in un elegante b&b offerto gratuitamente dal ristoratore Armando Carusi, che ha voluto incontrare Nathan nella giornata di ieri. Un pranzo insieme, legumi cucinati dallo stesso Nathan – chef di professione – e un caloroso saluto in vista dell’udienza. Ma non sarà solo la questione abitativa a essere valutata. Giovedì si discuterà anche della vita di relazione dei bambini, del loro percorso educativo e degli obblighi sanitari. Se i giudici riterranno credibile la volontà della coppia di costruire un rapporto nuovo e collaborativo con i servizi sociali, già da venerdì la famiglia potrebbe tornare unita nella nuova casa, senza dover rinunciare alla filosofia di vita che aveva guidato la scelta di trasferirsi in Abruzzo.
La quotidianità dei bambini nella struttura protetta
Nel frattempo, i tre piccoli vivono nella casa famiglia di Vasto, ignari della tempesta mediatica che li circonda. La struttura è ampia, accogliente, e ospita una decina di altri bambini. Un privilegio raro: la mamma può vederli a colazione, pranzo e cena, può farli addormentare, rassicurarli, restando poi nel piano superiore. I piccoli giocano, disegnano e utilizzano per la prima volta giocattoli di plastica, oggetti banditi in casa per motivi ambientali. Sono sereni, sorridenti, integrati con gli altri ospiti. Ogni tanto arriva anche papà Nathan, con colori e vestiti nuovi. Aspetta, come loro, che questo incubo finisca.


