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“Sul patibolo!” Del Debbio, una furia contro Francesca Albanese

Pubblicato: 02/12/2025 12:55

Un botta e risposta acceso ha animato l’ultima puntata di 4 di Sera, il talk show dell’access prime time di Rete 4, con protagonisti Paolo Del Debbio e Paolo Cento. Al centro della discussione la figura di Francesca Albanese, relatrice speciale alle Nazioni Unite sui territori occupati in Palestina, tornata alla ribalta per le sue dichiarazioni sul recente blitz degli antagonisti rossi nella redazione de La Stampa a Torino.

L’episodio, avvenuto venerdì scorso, aveva suscitato grande clamore mediatico e acceso un dibattito sulla libertà di stampa e il ruolo della politica nel condannare episodi di aggressione ai giornalisti. Albanese aveva definito l’azione degli antagonisti come “un monito per i giornalisti”, provocando un’ondata di critiche, non solo dalla destra ma anche da settori della sinistra che solitamente la difendono.
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Cento difende la stampa, Del Debbio attacca

Durante il talk, Paolo Cento, storico esponente dei Verdi e della sinistra radicale italiana, ha cercato di distinguere i temi: “La stampa, i giornali, l’informazione non si toccano neanche quando uno non li condivide, vanno difesi perché sono un simulacro della nostra democrazia. Però insomma, la Albanese dice anche delle cose su cui la politica dovrebbe rispondere nel merito. E quindi basta mettere questa donna sul patibolo, basta con una campagna di stampa anche un po’ fastidiosa”.

Ma la replica di Paolo Del Debbio è stata immediata e tagliente: “Però Paolo, scusa, ma non è che lei può mettere sul patibolo chiunque e poi aspettarsi che poi gli arrivino i Mon Chéri e i Ferrero Rocher a casa”. La frase ha scatenato un ulteriore confronto acceso tra i due ospiti, evidenziando come la vicenda di Albanese divida anche chi normalmente condivide la sua visione politica.

Il ruolo di Francesca Albanese e le polemiche

Nel dibattito, Cento ha tentato di attenuare i toni, ricordando che Albanese, pur criticabile nelle sue affermazioni, è una cittadina e come tale può subire strumentalizzazioni da parte del potere: “È vero che nella dialettica ci sta la sua tesi e le tesi degli altri, però non dimentichiamo che nel rapporto tra lei e il potere lei è una cittadina e il potere ha molti strumenti per poter manipolare e anche denigrare una persona”.

Tuttavia, molti osservatori hanno sottolineato come Albanese goda, in realtà, di una protezione istituzionale piuttosto rara nella politica italiana recente. Il suo ruolo alle Nazioni Unite e i legami con sindaci, amministrazioni locali e partiti nazionali la pongono in una posizione di rilievo, rendendo alcune critiche sulla sua presunta vulnerabilità difficilmente sostenibili.

Dibattito sulla libertà di stampa e politica

La vicenda ha riaperto il dibattito sul rapporto tra politica e stampa, con particolare riferimento alla libertà di informazione e al modo in cui episodi di aggressione ai giornalisti vengono percepiti e commentati pubblicamente. La posizione di Albanese, definita da alcuni come provocatoria, è vista da altri come un pericoloso precedente per la dialettica politica e sociale.

L’intervento di Del Debbio ha evidenziato come la critica alle istituzioni e ai giornalisti debba sempre rispettare limiti di responsabilità individuale, mentre Cento ha sottolineato la necessità di separare la condanna dell’aggressione fisica dalla critica politica. Un dibattito che, inevitabilmente, lascia aperti interrogativi sul confine tra libertà di espressione e responsabilità civica.

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