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Famiglia nel bosco, il tribunale frena il ricongiungimento: “Mancano garanzie”

Pubblicato: 07/12/2025 14:05

La vicenda della famiglia nel bosco continua a suscitare attenzione e interrogativi, mentre il percorso verso un possibile ricongiungimento resta incerto. Le decisioni attese nelle prossime settimane potrebbero delineare un nuovo equilibrio, ma per il momento prevale la cautela. Il caso coinvolge aspetti delicati legati alla tutela dei minori, alla loro sociabilità e alla stabilità dell’ambiente familiare, temi che il tribunale sta valutando con grande attenzione.

Il destino dei tre bambini, allontanati due settimane fa, rimane sospeso. La famiglia segue con discrezione questa fase così complessa, mentre gli esperti incaricati continuano a esaminare ogni elemento utile. Le condizioni dei piccoli sono considerate un aspetto centrale, così come la capacità dei genitori di garantire un contesto adeguato.

I passi verso il ricongiungimento

A Palmoli, in provincia di Chieti, la famiglia Trevallion-Birmingham aveva scelto di vivere in un’area isolata, circostanza che aveva contribuito alle prime perplessità delle autorità. Da quattordici giorni i tre minori si trovano in una casa famiglia di Vasto, dopo che il tribunale per i minorenni dell’Aquila aveva sospeso la potestà genitoriale. L’ultima udienza si è conclusa senza una decisione immediata, con la presidente Cecilia Angrisano che si è riservata di valutare gli atti.

Nel frattempo sono stati compiuti alcuni passi ritenuti significativi. Nathan Trevallion ha accettato le chiavi di una nuova abitazione, offertagli gratuitamente da un ristoratore abruzzese. L’uscita dalla piccola casa in pietra ha rappresentato un segnale di apertura, così come la disponibilità ad accogliere una ristrutturazione quasi completa dell’abitazione originaria. Le tutrici dei minori hanno inoltre evidenziato la buona salute e la sociabilità dei bambini, due aspetti cruciali nelle valutazioni iniziali.

La prudenza della curatrice e le garanzie richieste

Nonostante i segnali positivi, la curatrice speciale dei minori, Marika Bolognese, ha chiesto maggiore prudenza. Davanti ai giudici ha ricordato che il tempo trascorso nella struttura protetta è troppo breve per stabilire se le criticità iniziali siano state superate. La curatrice ritiene che, prima di procedere con il ricongiungimento, siano necessarie ulteriori garanzie riguardo alla continuità e alla stabilità del nuovo percorso intrapreso dalla famiglia.

La posizione espressa sottolinea il bisogno di approfondire ulteriormente la situazione, senza basarsi solo su passi recenti o su intenzioni dichiarate. In questo clima di attesa, i genitori hanno scelto di mantenere il silenzio, preferendo non commentare pubblicamente l’evoluzione del caso.

L’appuntamento decisivo del 16 dicembre

Il prossimo 16 dicembre la Corte d’Appello dell’Aquila riesaminerà la vicenda, accogliendo la richiesta dei difensori della famiglia Trevallion-Birmingham. Si tratta di un passaggio cruciale che potrebbe confermare o modificare le decisioni prese in precedenza dal tribunale per i minorenni.

Fino ad allora, i tre bambini rimarranno nella comunità protetta di Vasto, in attesa che i giudici definiscano il loro futuro e valutino se le condizioni attuali possano permettere un ritorno sereno all’interno del nucleo familiare.

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