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Italia, terremoto: la scossa al risveglio! Cosa succede

Pubblicato: 07/12/2025 09:48

Il risveglio nei Campi Flegrei è arrivato con un sussulto netto, breve ma percepito in modo distinto tra le case affacciate su via Solfatara, dove una scossa di magnitudo 2.3 ha segnato l’alba di Pozzuoli. Erano le 6 in punto quando il movimento del suolo, avvertito in tutta l’area costiera, ha richiamato l’attenzione dei residenti già abituati a convivere con l’instabilità bradisismica ma ancora sensibili a ogni vibrazione che scuote un territorio fragile. Il sisma, registrato a poco meno di tre chilometri di profondità, non ha provocato danni, ma ha riportato alla mente quel misto di abitudine e inquietudine che accompagna da anni la popolazione locale, abituata a convivere con un terreno che respira, sale, cambia.

Il Comune di Pozzuoli ha confermato che la scossa potrebbe essere stata accompagnata da un boato, un fenomeno ricorrente nelle zone più prossime alla Solfatara e che spesso amplifica la percezione degli eventi sismici anche quando la magnitudo è contenuta. Appena due ore e mezza più tardi, alle 8.43, un secondo movimento tellurico da 1.3 ha attraversato la stessa area, confermando l’andamento delle ultime settimane: eventi ravvicinati, superficiali e percepiti nettamente da chi vive nel settore orientale della caldera.

Normale attività bradisismica

Dalla Protezione Civile e dagli enti scientifici che monitorano costantemente l’area emerge un quadro definito come “normale attività bradisismica”, espressione che negli ultimi vent’anni ha scandito l’evoluzione di un territorio che ha visto il suolo sollevarsi di oltre un metro. Un dato che si legge chiaramente nel paesaggio stesso. Il Macellum di Pozzuoli, noto al grande pubblico come “Tempio di Serapide”, oggi è completamente emerso: ciò che nei primi anni Duemila appariva come un complesso semisommerso, circondato da una sorta di laghetto, è ora tornato integralmente all’asciutto. Le colonne non affiorano più dall’acqua: svettano.
Negli ultimi mesi è scomparsa anche l’ultima pozza che ancora resisteva alla base del monumento, un segnale visibile e quotidiano di un sollevamento che, iniziato nel 2006, non ha più interrotto la sua corsa. È il contesto in cui si inseriscono le scosse di stamattina, brevi, superficiali, percepite, e ormai parte integrante del respiro di un territorio che continua a trasformarsi sotto i piedi di chi lo abita.

Segnalazioni alla municipale

Le autorità locali invitano comunque i cittadini a segnalare eventuali problemi o anomalie alla Polizia Municipale e alla Protezione Civile, mantenendo alta l’attenzione anche quando gli eventi rientrano nella dinamica ordinaria della caldera. Una gestione quotidiana della convivenza con il vulcano che passa attraverso osservazione, prudenza e monitoraggio continuo, mentre i Campi Flegrei continuano a raccontare, giorno dopo giorno, la loro storia geologica in movimento.

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