
Il territorio torna a tremare lungo la costa garganica, dove lo sciame sismico che da mesi attraversa l’area non accenna a fermarsi. Questa mattina, alle 10:53, la rete dell’Ingv ha registrato un nuovo terremoto di magnitudo 2.7 a una profondità di 10 chilometri, in mare, poco distante dal punto già monitorato negli ultimi giorni. Un movimento netto, localizzato con precisione tra mare aperto e linea costiera, che riporta l’attenzione su una zona da sempre considerata sensibile. L’epicentro si colloca infatti a 13 chilometri da Lesina, l’abitato più vicino, seguito da San Nicandro Garganico, Poggio Imperiale, Apricena e Isole Tremiti, tutti entro un raggio di venti chilometri dalla scossa principale. Nelle ultime settimane l’area aveva già mostrato una ripresa dell’attività, e il dato odierno conferma che ciò che accade sotto il tratto di mare del Gargano continua ad avere un andamento dinamico e costante.
Una zona già monitorata dopo la scossa 4.7 di marzo
Il nuovo evento arriva infatti dopo la scossa registrata il 5 dicembre, sempre nello stesso punto, con magnitudo 2.0 a due chilometri di profondità. Un segnale che, messo in fila con le storiche rilevazioni dell’anno, contribuisce a definire un quadro sismico particolarmente vivo: sono 117 i terremoti di magnitudo pari o superiore a 2 che hanno interessato la provincia di Foggia dall’inizio del 2025, perlopiù proprio in quell’angolo di mare tra il promontorio e le isole. Un dato che mantiene alta l’attenzione degli esperti, soprattutto dopo il forte evento di magnitudo 4.7 del 14 marzo, avvertito in un’ampia area e considerato una delle scosse più rilevanti degli ultimi anni in zona.
Attività costante in mare, territorio in ascolto
Quel sisma di marzo, localizzato anch’esso circa 13 chilometri da Lesina, aveva segnato un punto di svolta nella percezione del rischio nell’area garganica, dando il via a un monitoraggio ancora più fitto da parte della Sala Sismica di Roma. Da allora, il susseguirsi di piccoli eventi come quello odierno sta delineando un andamento che gli esperti considerano coerente con la fisiologia di un settore geologico che reagisce con frequenza a dinamiche profonde. Nessuna segnalazione di danni, nessuna conseguenza per persone o cose: ma una sequenza che conferma come il Gargano resti una delle zone sismicamente più attive del Sud. Il mare, ancora una volta, dà voce a ciò che avviene nel sottosuolo, e il territorio continua a seguirne i segnali con attenzione.

