
Il premier israeliano ha definito irremovibile la sua posizione politica durante un intervento pubblico segnato da dichiarazioni destinate a far discutere. Nel corso dell’incontro istituzionale ha infatti affrontato sia le vicende giudiziarie che lo riguardano sia gli sviluppi del conflitto in corso, tracciando una linea netta sulle scelte che intende portare avanti nelle prossime settimane. In un passaggio particolarmente atteso, ha spiegato come l’eventuale concessione della grazia presidenziale non comporterebbe alcun passo indietro dal suo incarico, rivendicando la legittimità del proprio operato e il ruolo alla guida del Paese.
Durante la conferenza stampa ha inoltre sottolineato l’importanza delle prossime fasi politiche e diplomatiche, presentando un quadro che punta a un’evoluzione strategica del conflitto. Il premier ha parlato di spiragli e di prospettive di stabilità, accennando alla necessità di valutazioni condivise in un momento particolarmente delicato per la regione.
Incontro con il cancelliere tedesco Merz

Le dichiarazioni sono arrivate durante la conferenza congiunta tenuta a Gerusalemme insieme al cancelliere tedesco Friedrich Merz, occasione nella quale Netanyahu ha affrontato apertamente il tema della grazia che potrebbe essere concessa dal presidente Isaac Herzog per chiudere il processo a suo carico per corruzione. Il premier ha chiarito che, anche qualora il provvedimento dovesse arrivare, non abbandonerà la vita politica, posizione riportata dai principali media israeliani che hanno seguito da vicino ogni passaggio dell’incontro.
Nel corso dell’intervento ha poi ampliato lo sguardo sulla situazione regionale, affermando che l’asse iraniano sarebbe stato “duramente colpito’’ e che le valutazioni su questo fronte verranno approfondite in un incontro programmato con Donald Trump entro la fine del mese. Ha parlato inoltre della progressione delle operazioni militari, sostenendo che la prima fase sarebbe vicina alla conclusione e che ci si prepara al passaggio alla seconda, con l’obiettivo dichiarato di ottenere il completo disarmo di Hamas e la successiva smilitarizzazione di Gaza.
Proseguendo sulle prospettive future, Netanyahu ha ribadito che, secondo la visione del governo, esistono “opportunità di pace’’ da coltivare attraverso un lavoro di coordinamento internazionale che coinvolga gli alleati più stretti. Un passaggio che, nella lettura del premier, rappresenterebbe un punto essenziale per il percorso politico e diplomatico che Israele intende portare avanti nei prossimi mesi.


