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Trump, nuovo affondo contro l’Europa: “Sta andando in una brutta direzione”

Pubblicato: 08/12/2025 23:34

L’offensiva verbale di Donald Trump contro l’Europa torna a far rumore. Il presidente statunitense, a pochi giorni dalla pubblicazione della nuova Strategia di sicurezza nazionale, ha nuovamente puntato il dito contro il Vecchio Continente, sostenendo che l’Europa sarebbe “sulla strada sbagliata” e che il suo attuale percorso rappresenterebbe un pericolo per la sua identità.

Le dichiarazioni: “L’Europa deve stare molto attenta”

Parlando con i giornalisti, Trump ha tratteggiato un quadro fosco del futuro europeo. “Guardate, l’Europa deve stare molto attenta. L’Europa sta andando in una brutta direzione. È molto grave, molto grave per la popolazione. Non vogliamo che l’Europa cambi così tanto”, ha affermato, lasciando intendere che a suo giudizio il continente starebbe attraversando una trasformazione profonda e indesiderabile.

Parole che riprendono e amplificano uno dei passaggi più discussi della nuova strategia di sicurezza diffusa dalla Casa Bianca, dove si avverte del rischio di “un’erosione della civiltà europea” entro pochi decenni se non verranno invertite le tendenze attuali.

Il post su Truth Social e il sostegno mediatico

L’attacco non si è fermato alle dichiarazioni ufficiali. Trump ha infatti rilanciato su Truth Social un editoriale del New New York Post, dal titolo eloquente: “Gli europei impotenti possono solo fumare di rabbia mentre Trump li esclude giustamente dall’accordo con l’Ucraina”. Una presa di posizione che conferma la volontà del presidente statunitense di mantenere una linea dura nei confronti dei governi europei, accusati di non avere peso strategico nelle trattative internazionali.

La “cancellazione dell’Europa”: cosa dice il documento strategico

La durezza delle parole di Trump si inserisce in un martellamento diplomatico iniziato con il documento ufficiale diffuso la scorsa settimana. Nel testo, l’Amministrazione statunitense afferma che, se le attuali tendenze non verranno invertite, “l’Europa sarà irriconoscibile in vent’anni o meno”, esponendosi al rischio che la sua civiltà venga “cancellata”.

Nel mirino del presidente vi sono diversi elementi ritenuti critici:

  • le attività e le politiche dell’Unione europea e di altri organismi sovranazionali, giudicate capaci di “minare la libertà politica e la sovranità degli Stati”;
  • le politiche migratorie, considerate responsabili di un cambiamento demografico e culturale destinato a generare “conflitti interni”;
  • la presunta “censura della libertà di parola” e la “soppressione dell’opposizione politica”;
  • il calo dei tassi di natalità e la “perdita dell’identità nazionale”.

Secondo Trump, questi fattori starebbero contribuendo a un indebolimento generale dell’Europa sul piano politico, culturale e strategico, rendendo il continente meno stabile e meno compatto.

Il contesto politico e le implicazioni internazionali

Il nuovo affondo arriva in un momento delicatissimo nei rapporti tra Stati Uniti ed Europa. I governi europei stanno cercando di fare fronte comune sul dossier ucraino, mentre da Washington arrivano segnali altalenanti su eventuali negoziati con Mosca. Proprio in questi giorni Francia, Germania e Regno Unito hanno ribadito la necessità di garanzie di sicurezza robuste per Kiev, mentre la Casa Bianca continua a spingere per un accordo che, secondo molte capitali europee, rischierebbe di sbilanciarsi a favore della Russia.
In questo scenario, il duro giudizio di Trump sull’Europa appare non solo come una critica politica, ma come un tassello di una più ampia ridefinizione delle priorità strategiche americane.

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