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Addio al big italiano, è successo all’improvviso: l’annuncio doloroso

Pubblicato: 09/12/2025 09:28

Nei giorni scorsi il mondo del vino, così come quello della cultura e della formazione, è stato scosso da una notizia inattesa che ha lasciato attoniti professionisti, appassionati e intere comunità locali. Una figura molto stimata, conosciuta per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, si è improvvisamente spenta, generando un’ondata di cordoglio che ha attraversato il settore enologico nazionale.

La sua eredità culturale, professionale e umana ha rappresentato un punto di riferimento per più generazioni, contribuendo alla crescita di un territorio e alla valorizzazione di un modo di fare vino profondamente legato alla sua identità. In molti, nelle ore successive alla notizia, hanno ricordato non solo le sue competenze, ma la sua ironia, la sua visione e la sua capacità di creare legami autentici.

La morte di Luigi Cataldi Madonna e il suo ruolo nel mondo del vino

L’8 dicembre, a Ofena (L’Aquila), è morto improvvisamente Luigi Cataldi Madonna, 69 anni, stroncato da un malore. Titolare della storica cantina di famiglia e figura simbolo della viticoltura abruzzese, Cataldi Madonna era considerato uno dei pionieri del vino di montagna, capace di interpretare il territorio con uno stile unico, rigoroso e allo stesso tempo rivoluzionario. In molti lo chiamavano “il professore” per il suo ruolo accademico all’Università dell’Aquila, oltre che per la sua naturale autorevolezza.

Cataldi Madonna aveva raccolto il testimone dal nonno, avviatore dell’azienda nel 1920, e poi dal padre Antonio, portando la cantina verso un importante sviluppo: produzione stabilizzata a circa 230 mila bottiglie, riconoscibilità nazionale e internazionale e un radicamento al territorio espresso anche attraverso simboli come il Guerriero di Capestrano, presente sulle etichette più iconiche.

La continuità familiare e il ricordo della figlia Giulia

Dal 2019 la gestione è passata alla figlia Giulia, rappresentante della quarta generazione, che ha puntato molto sull’enoturismo e sulla riqualificazione degli spazi storici di famiglia. Il suo pensiero, affidato a un messaggio carico di affetto, è un inno alla memoria del padre: «È difficile credere che mio padre ci abbia lasciati… ognuno di noi, con la propria vita, attraverso quegli insegnamenti, lo farà rivivere».

L’omaggio delle istituzioni e il vuoto lasciato

Particolarmente commosso il messaggio del vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente, che ha definito Cataldi Madonna «una figura di riferimento assoluto… Professore, viticoltore, intellettuale, innovatore». Il suo contributo al rilancio del Cerasuolo d’Abruzzo e alla valorizzazione del Pecorino è ritenuto fondamentale.

La comunità del vino, del territorio e dell’università si prepara all’ultimo saluto, previsto per il 9 dicembre alle 15:30presso San Franco a Francavilla (Chieti), stringendosi attorno alla famiglia in questo momento di profonda perdita.

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