Vai al contenuto

Antitrust, multa da 4,2 milioni a Sky Italia: “Comunicazioni ingannevoli e offerte non rispettate”

Pubblicato: 09/12/2025 20:52

L’Antitrust ha sanzionato Sky Italia con una multa complessiva di 4,2 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette legate ai prezzi degli abbonamenti TV. L’Autorità sottolinea che il procedimento riguarda tre distinte violazioni: comunicazioni ingannevoli sugli aumenti dei costi, applicazione di tali aumenti a offerte Now TV, e promozioni non rispettate sui pacchetti aggiuntivi.

In particolare, per le comunicazioni considerate ingannevoli relative agli aumenti dei costi degli abbonamenti ai servizi TV Sky, è stata disposta una sanzione di 2 milioni di euro. La misura riguarda messaggi che non chiarivano in modo trasparente le variazioni dei prezzi.

Per l’applicazione degli stessi aumenti alle offerte Now TV, il cui claim “finché non disdici” lasciava intendere l’esclusione dagli aumenti, la multa è stata di 800 mila euro. Secondo l’Antitrust, il messaggio promozionale avrebbe indotto i clienti a interpretazioni fuorvianti.

Un’ulteriore sanzione da 1,4 milioni di euro è stata inflitta per la prospettazione di offerte vantaggiose finalizzate alla retention dei clienti. In questo caso, promozioni su pacchetti TV aggiuntivi o servizi accessori come Sky Wi-Fi non venivano rispettate in fattura.

Sky Italia ha reagito con una nota ufficiale, dichiarandosi stupita dalla sanzione: “Abbiamo adottato misure per rafforzare la trasparenza e porre il cliente al centro. Restiamo convinti della correttezza del nostro operato e valuteremo le azioni necessarie nelle sedi più opportune”.

L’Unione Nazionale Consumatori ha commentato che la multa “è un’ottima notizia, ma non basta”. Il presidente Massimiliano Dona denuncia pratiche consolidate che rendono poco visibili le modifiche contrattuali e gli aumenti di prezzo, spesso mascherate da pagine promozionali o inviate durante i periodi di ferie.

Dona sottolinea come le comunicazioni poco chiare scoraggino la lettura e inducano il cliente a non comprendere appieno gli aumenti, evidenziando limiti degli interventi ex post dell’Antitrust, che raramente garantiscono un risarcimento pieno ai consumatori.

Per questo motivo, l’associazione ha chiesto regole più stringenti, sia alle Authority competenti come Arera e Agcom, sia al legislatore, affinché ogni variazione unilaterale dei contratti o aumento dei prezzi richieda il consenso espresso del cliente.

In subordine, conclude Dona, è necessario prevedere una comunicazione ad hoc con conferma di lettura da parte dell’utente, ponendo fine al principio del silenzio-assenso e garantendo maggiore trasparenza nel rapporto tra aziende e consumatori.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure