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“È questo il segreto”: Garlasco, la rivelazione choc di De Rensis a Giletti

Pubblicato: 09/12/2025 14:20

La riapertura del caso Garlasco sta letteralmente infiammando il dibattito, riportando sotto i riflettori uno dei delitti più discussi e controversi degli ultimi vent’anni. Proprio in questi giorni, la procura di Pavia ha ripreso in mano documenti, tabulati e vecchie piste che non erano mai state del tutto chiarite, e il clima attorno al fascicolo è tornato incandescente. Gli inquirenti stanno riesaminando ogni atto e testimonianza, cercando nuovi elementi tecnici, mentre l’attesa cresce per capire se questa revisione potrà finalmente svelare scenari inattesi sulla tragica morte di Chiara Poggi, avvenuta il 13 agosto 2007.

Un errore giudiziario? Le nuove perizie riaccendono la speranza

A distanza di anni, l’ombra di un possibile errore giudiziario si fa sempre più concreta, spinta da nuove perizie, analisi genetiche e verifiche sugli orari che potrebbero ribaltare completamente la ricostruzione iniziale. Fonti vicine agli ambienti investigativi parlano di un lavoro meticoloso, quasi chirurgico, volto a rispondere ai tanti interrogativi rimasti senza risposta. La decisione della procura di acquisire materiale che era rimasto ai margini del processo ha riaperto un fronte che sembrava ormai chiuso, alimentando un dibattito che, anche sui social, non si è mai davvero spento.

Antonio De Rensis, uno degli avvocati di Alberto Stasi, durante un'intervista.

Garlasco, le nuove rivelazioni di De Rensis

Parallelamente, l’attenzione dei media è tornata a farsi pressante, soprattutto dopo che alcuni dei protagonisti della vicenda hanno ripreso a parlare in pubblico. Giornalisti, criminologi e opinionisti, ospiti dei talk show serali, hanno rimesso in fila tutte le incongruenze, i punti oscuri e le piste alternative. È soprattutto la sensazione di un’indagine che, all’epoca, avrebbe potuto prendere altre direzioni a emergere con insistenza: dalle tracce mai attribuite, ai tempi di percorrenza, fino ai comportamenti giudicati anomali. Tutto torna sotto la lente d’ingrandimento, in un’operazione di revisione collettiva che sta tenendo banco da settimane.

Un'immagine di repertorio legata al caso Garlasco.

I legali in campo: la posizione di Alberto Stasi

Di fronte alla riapertura delle valutazioni, si sono mossi anche i legali delle parti coinvolte, pronti a intervenire per chiarire, difendere o respingere ricostruzioni ritenute inesatte. L’attenzione è tornata a concentrarsi soprattutto sulla posizione di Alberto Stasi, condannato in via definitiva. Con il nuovo impulso delle indagini, i suoi avvocati sono tornati figure centrali del dibattito, chiamati a commentare ogni sviluppo e a rispondere alle insinuazioni che stanno circolando in queste settimane.

Chiara Poggi, la vittima del delitto di Garlasco.

Il mistero del 13 luglio 2022: la verità di De Rensis

Ed è dal quinto paragrafo che entra in scena il punto più discusso delle ultime ore: la versione di Antonio De Rensis, uno dei legali di Stasi, che ha deciso di fare chiarezza pubblicamente sul mistero del cosiddetto episodio del 13 luglio 2022 e sulle voci di presunti colloqui riservati con il procuratore Fabio Napoleone, facendo cadere l’ultimo segreto sulla questione. Tutto nasce dall’intervista andata in onda l’8 dicembre su Rai 3, durante Lo Stato delle Cose, quando Massimo Giletti gli ha rivolto una domanda diretta: “Mi dica se è andato davvero incontri riservatissimi con il procuratore Napoleone”. A evocare questi incontri era stato l’avvocato dell’ex pm Venditti, coinvolto nell’indagine per corruzione, che aveva lasciato intendere rapporti anomali tra De Rensis e la procura.

La replica in diretta: nessun incontro clandestino

La replica del legale è stata immediata e, per certi versi, spiazzante: “Questa frase l’ho sentita venerdì”, ha precisato De Rensis, negando qualsiasi incontro clandestino. Secondo lui, si tratterebbe di un’informazione mal riferita, fraintesa o totalmente decontestualizzata. Ma è nel ricordo del pomeriggio del 13 luglio 2022 che all’improvviso la vicenda si fa più densa e sfumata. “Io ho detto che all’uscita dal palazzo di giustizia il 13 luglio 2022, ore 13.30 con i cd, recatomi in studio alle 18.45 è accaduta una cosa che io ho mantenuto segreta, alla presenza dei miei avvocati, documentata, che ho riferito il giorno dopo, come qualunque avvocato avrebbe dovuto fare, al procuratore Napoleone. Questa è una cosa, dire che ho avuto incontri segretissimi, è un’altra”.

“Non mi spavento facilmente”: un dettaglio personale

La frase, pronunciata in diretta televisiva, ha riacceso immediatamente il dibattito. Inoltre, De Rensis ha voluto togliere ogni ombra di sospetto su presunti contatti impropri: “Io non ho fatto incontri segretissimi e voglio tranquillizzare tutti”, ha dichiarato, inserendo poi un dettaglio personale che ha colpito molti: “Siccome sono solo al mondo dal 1998, non mi spavento facilmente”. Parole che hanno contribuito a rendere ancora più enigmatico quell’episodio che il legale continua a definire “documentato” e “segreto”, ma non illecito né riconducibile a incontri con il procuratore.

Revisione del processo Stasi: quando?

L’altra grande questione sollevata durante l’intervista riguarda la possibile richiesta di revisione del processo Stasi, un tema che negli ultimi mesi ha alimentato attese e speculazioni. Su questo punto, De Rensis è stato categorico: “Qui non è necessario essere avvocati o magistrati. C’è un’indagine in corso, l’istanza di revisione va fatta con tutti gli elementi che questa indagine ci può fornire”. Ha poi aggiunto che lui e l’avvocato Bocellari, in accordo con il loro assistito, non hanno alcuna intenzione di procedere prima che le verifiche della procura siano concluse. Un giudizio netto: “Soltanto un avvocato sprovveduto oggi farebbe un’istanza di revisione. Io e la Bocellari ogni giorno cerchiamo di non essere sprovveduti”.

Garlasco, un mistero ancora senza fine

E così, tra smentite, mezze rivelazioni e allusioni, il caso Garlasco torna a muoversi in un territorio di tensione, dove ogni parola pesa e ogni dettaglio viene dissezionato. La sensazione è che la storia sia tutt’altro che arrivata alla sua fine, e che il mistero del 13 luglio 2022 – ancora avvolto nel riserbo del suo protagonista – potrebbe rivelarsi una tessera importante di un mosaico che, dopo diciassette anni, non ha ancora mostrato la sua immagine definitiva.

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