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“David Rossi è stato ucciso”. La nuova perizia, cambia tutto: “Cosa gli hanno fatto”

Pubblicato: 09/12/2025 22:07

Non sarebbe stato solo David Rossi la notte in cui precipitò dalla finestra del suo ufficio nella sede di Mps. L’ex capo della comunicazione, morto il 6 marzo 2013, sarebbe stato trattenuto per un polso – precisamente quello sinistro – e poi lasciato cadere. Un dettaglio che spiegherebbe anche la rottura del cinturino dell’orologio, trovata sul luogo della tragedia.

La nuova ricostruzione mette in discussione in modo radicale l’ipotesi del suicidio, già respinta da anni dalla famiglia. Nella puntata de Le Iene in onda questa sera, martedì 9 dicembre, verranno presentate in esclusiva nuove evidenze scientifiche elaborate dall’ingegnere forense Giuseppe Monfreda.

La perizia, basata su una simulazione digitale realizzata con un manichino antropomorfo virtuale calibrato sul corpo di Rossi, smonta le conclusioni della superperizia dell’Università La Sapienza presentata dal RIS dei Carabinieri nel 2022 su incarico del Parlamento.

Secondo Monfreda, la dinamica della caduta dalla finestra dell’ufficio senese non sarebbe compatibile con un gesto volontario. La ricostruzione mostrerebbe che Rossi non si sarebbe lanciato, ma sarebbe stato trattenuto e poi lasciato cadere. «Oggi non parliamo più di opinioni: lo dice la fisica. Mio padre è stato ucciso», dichiara la figlia Carolina Orlandi.

A rafforzare i dubbi sulla precedente ricostruzione ci sarebbe anche la questione del software utilizzato. Per la perizia del 2022, i professori de La Sapienza e il RIS avrebbero impiegato una versione obsoleta di Virtual Crash, mentre l’ultima versione non sarebbe mai stata acquistata dalle autorità incaricate delle analisi.

La famiglia Rossi contesta da tempo le modalità con cui furono condotte le indagini, e Carolina Orlandi ha ora ribadito la richiesta di riaprire il caso per omicidio, ma non più presso la Procura di Siena che si occupò originariamente della vicenda.

A sostegno della necessità di tornare sul caso interviene anche la commissione parlamentare d’inchiesta bis, presieduta da Gianluca Vinci, che ha sottolineato l’esistenza di lesioni sul volto di Rossi non compatibili con la dinamica della caduta.

Il nuovo quadro delineato dalle analisi lascia emergere elementi ritenuti «gravi e urgenti» per una revisione completa della vicenda, considerata da anni uno dei misteri irrisolti più controversi della storia recente italiana.

Il servizio de Le Iene, insieme alla nuova perizia, promette dunque di riaccendere un faro su una storia che, a oltre dodici anni dai fatti, continua a sollevare interrogativi e richieste di verità e giustizia.

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