
È ufficialmente entrato in vigore in Australia il primo divieto al mondo che impedisce ai minori di 16 anni di accedere ai social media. Una misura storica, annunciata dal premier Anthony Albanese, che ha scelto di rivolgersi direttamente ai più giovani attraverso un video diffuso dai media nazionali.
«Salve studenti, sono il primo ministro e vorrei parlarvi direttamente di una cosa molto importante», esordisce Albanese. «Sapete meglio di chiunque altro cosa significa crescere con algoritmi, velocità infinite e la pressione che ne può derivare. Ecco perché abbiamo preso questa decisione per sostenervi».
Il divieto, già operativo, mira a proteggere bambini e adolescenti dall’esposizione precoce ai contenuti e alle dinamiche dei social, considerate potenzialmente dannose per lo sviluppo emotivo, il benessere psicologico e la sicurezza online.
Secondo i dati dell’ufficio statistico australiano, nel Paese vivono 5 milioni di minori sotto i 16 anni, di cui 1 milione tra i 10 e i 15 anni: una fascia particolarmente esposta all’uso intensivo delle piattaforme digitali e al rischio di cyberbullismo, dipendenza e manipolazione algoritmica.
La normativa prevede il rafforzamento dei sistemi di verifica dell’età e nuovi strumenti per impedire l’accesso ai social da parte degli under 16, mentre restano da definire le modalità con cui le piattaforme globali dovranno adeguarsi.


