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Fico governatore, mannaia su consiglieri e candidati non eletti: e il figlio di Mastella rimane fuori

Pubblicato: 09/12/2025 19:26

Nel giorno della sua proclamazione ufficiale a governatore della Campania, Roberto Fico ribadisce la linea annunciata già nei giorni scorsi: nella sua giunta non entreranno né consiglieri regionali eletti né candidati non eletti. Una scelta netta, che sta già generando malumori sotterranei nella coalizione ma che per l’ex presidente della Camera è necessaria per garantire equilibrio istituzionale.


Fico chiarisce il principio: “Serve un Consiglio forte”

A margine della cerimonia alla Corte d’Appello di Napoli, Fico ha spiegato la ratio della sua decisione:
«C’è una legge elettorale approvata a fine legislatura che prevedeva il subentro del primo dei non eletti nel caso un consigliere diventasse assessore. Poi, se l’assessore tornava in Consiglio, il subentrato veniva nuovamente estromesso. Io credo che il Consiglio regionale debba essere forte e stabile, in equilibrio con la Giunta, come previsto dalla Costituzione».

Fico assicura però che questo non significa rinunciare agli assessori politici: le forze della coalizione potranno proporre nomi, ma dovranno provenire dall’esterno dell’aula.


I mugugni (sommessi) della coalizione

La scelta del governatore ha colpito in particolare Pellegrino Mastella, figlio del sindaco di Benevento Clemente Mastella, rimasto fuori dal Consiglio nonostante i 14mila voti ottenuti con la lista Noi di Centro.
L’esclusione dalla giunta, ora definitiva, ha inevitabilmente provocato malumori, seppur celati sotto una linea ufficiale di sostegno.

«Qualche divergenza di opinione sulla composizione della Giunta non inficia la lealtà politica nei suoi confronti», ha dichiarato Clemente Mastella.
Il primo cittadino ribadisce così che il suo appoggio a Fico non viene meno, pur ammettendo implicitamente la delusione per il mancato ingresso del figlio in Consiglio o in Giunta.

«Siamo con Fico e qui resteremo benissimo», ha assicurato, chiudendo ogni spazio a ulteriori polemiche.


Non solo Mastella: fuori anche Armando Cesaro

Il caso Mastella non è isolato. Tra i “figli di” rimasti esclusi dal nuovo scenario politico regionale c’è anche Armando Cesaro, erede dell’ex deputato e storico ras del centrodestra napoletano Luigi Cesaro, detto “Gigino ’a purpetta”.
Cesaro junior è infatti il primo dei non eletti nella lista Casa Riformista a Napoli, dove l’unico seggio scattato è andato all’ex sindaco di Ercolano Ciro Bonajuto.

Con la regola imposta da Fico, si azzerano per lui — e per l’influente padre — le possibilità di un ruolo nella nuova amministrazione.


Fico: “Nessun clima teso”

Nonostante le tensioni latenti, Fico minimizza: «Non c’è un clima teso. C’è molta responsabilità nel fare bene le cose».
L’avvio della legislatura, dunque, si apre con una scelta che rafforza il profilo istituzionale del nuovo governatore e segna una discontinuità netta rispetto al passato: giunta tecnica o politica, sì, ma senza interferenze dell’aula e senza rimescolare continuamente gli equilibri del Consiglio.

Una linea che promette stabilità, ma che chiede un prezzo alla politica campana, abituata a logiche differenti.

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