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“Giorgia la migliore. Sapete cosa fanno a sinistra?”. Il big della musica si schiera: bomba vera

Pubblicato: 09/12/2025 09:07

Da tempo il rapporto tra politica e spettacolo è diventato terreno di frizione, con accuse reciproche e narrazioni che oscillano tra denuncia e rivendicazione. Nel dibattito ricorre spesso l’idea di una presunta lobby degli artisti di sinistra, capace — secondo alcuni ambienti politici — di condizionare il settore dell’intrattenimento e di influenzare la libertà di espressione dei personaggi pubblici. Uno scenario nel quale le opinioni, i toni e le prese di posizione hanno assunto un peso sempre più rilevante, ridefinendo la presenza degli artisti nello spazio pubblico.
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Le prese di posizione nel mondo dello spettacolo

Nonostante le accuse di squilibrio ideologico, negli ultimi anni numerosi volti noti hanno manifestato una vicinanza alla premier Giorgia Meloni, contribuendo a modificare la narrazione tradizionale sul rapporto tra cultura e politica. Tra coloro che hanno espresso sostegno o simpatia per l’attuale governo figurano Povia, Enrico Ruggeri, Pino Insegno, Iva Zanicchi, Michele Morrone, Massimo Boldi e molti conduttori della televisione pubblica. Una lista che, secondo alcuni osservatori, contrasta con l’immagine di un mondo dello spettacolo ideologicamente compatto.

Le critiche dopo le elezioni del 2022

Nel settembre 2022, dopo la vittoria di Fratelli d’Italia e della coalizione di centrodestra, diversi artisti hanno commentato l’esito del voto con toni critici. Tra questi Roberto Saviano, Francesca Michielin, Elodie, Chiara Galiazzo e Damiano David, che avevano manifestato preoccupazione per il nuovo scenario politico. A quella ondata di reazioni aveva risposto Francesco Facchinetti, pubblicando un video in cui criticava l’uso di termini come “Resistenza” o “fascismo” nel dibattito post-elettorale, sostenendo che le parole andrebbero usate con consapevolezza e rispetto del loro peso storico.

L’arrivo di star e conduttori ad Atreju

L’edizione più recente di Atreju, la manifestazione politica legata ai movimenti giovanili della destra italiana, ha attirato numerosi ospiti dal mondo dello spettacolo. Tra i nomi annunciati figurano Mara Venier, Carlo Conti, Ezio Greggio, Raoul Bova, Nicoletta Romanoff, Chiara Francini, Julio Velasco, Ferdinando De Giorgi, Gianluigi Buffon e Carlotta Gigli. Un parterre che conferma l’interesse di molti volti noti per un evento ormai divenuto punto di ritrovo pubblico e mediatico.

L’intervento di Facchinetti sul palco della manifestazione

Sul palco di Atreju è salito anche Francesco Facchinetti, protagonista di un intervento molto acceso e ricco di riferimenti personali. Pur dichiarando di non voler fare un endorsement, il musicista e conduttore ha espresso più volte apprezzamento per Giorgia Meloni, sottolineando aspetti che ritiene significativi del suo percorso politico. Facchinetti ha raccontato di aver ricevuto insulti sui social dopo l’annuncio della sua partecipazione, criticando chi sostiene che “la musica non debba schierarsi” e attribuendo tali reazioni a un clima di invidia e odio alimentato da una parte del panorama politico.

I passaggi più discussi del suo discorso

Nello speech, l’artista ha affermato che negli ultimi decenni alcune forze politiche avrebbero prodotto solo antipolitica, mentre ha elogiato la capacità della premier di “fare politica” in senso concreto. Ha inoltre insistito sull’importanza che chi rappresenta l’Italia sappia parlare la “lingua globale”, l’inglese, sottolineando come questo sia, a suo giudizio, un merito dell’attuale presidente del Consiglio. Facchinetti ha poi ricordato la lunga carriera politica di Meloni, da Azione Giovani fino a Palazzo Chigi, descrivendo questo percorso come una dimostrazione di determinazione e competenza.

La conclusione tra apprezzamenti e dichiarazioni di libertà personale

Il discorso si è chiuso con un ringraziamento rivolto direttamente alla premier, accompagnato dalla rivendicazione della propria autonomia: un “uomo libero”, come lui stesso si è definito, che ha deciso di partecipare all’evento per dare un “piccolo contributo”, pur sostenendo che Meloni non avrebbe bisogno del suo appoggio. Parole che hanno suscitato reazioni contrastanti, confermando quanto il rapporto tra arte, politica e comunicazione continui a essere uno dei temi più sensibili e discussi nel panorama italiano.

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Ultimo Aggiornamento: 09/12/2025 09:39

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