
Un improvviso malore mentre era alla guida, poi la perdita di controllo dell’auto e lo schianto contro nove vetture parcheggiate. Così è morto Ivano Rinaldi, 41 anni, direttore generale della cooperativa Siad di Trento e figura molto conosciuta nella politica trentina. L’incidente si è verificato ad Alba, in Piemonte, nella giornata di lunedì 8 dicembre, mentre Rinaldi si trovava nelle Langhe per trascorrere il ponte dell’Immacolata con la famiglia.
Illesi la moglie e il figlio di 9 anni, che erano in auto con lui. Rinaldi è stato estratto dalle lamiere dai vigili del fuoco di Alba, mentre i sanitari hanno tentato più volte di rianimarlo. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Verduno, è deceduto poco dopo. La salma è stata restituita ai familiari per i funerali.
Chi era Ivano Rinaldi
Nato nel 1984 a Strigno (oggi Castel Ivano), Rinaldi lascia i genitori, una sorella, la moglie e il figlio. Da anni risiedeva a Trento ed era molto apprezzato nell’ambiente cooperativo e politico. «Era un ragazzo ben voluto da tutti», ha dichiarato Ezio Gobbi, presidente del gruppo Dao, definendo la notizia «uno shock».
Fin da giovane Rinaldi era impegnato nella causa autonomista. Nel 2012 aveva assunto la presidenza del movimento giovanile del Patt (Partito Autonomista Trentino Tirolese) e nel 2013 si era candidato alle elezioni politiche con l’Svp. Il suo impegno aveva lasciato un segno in chi aveva lavorato al suo fianco.
«Siamo stati segretario e presidente del movimento giovanile del Patt – ha ricordato l’assessore provinciale Simone Marchiori –. Ancora oggi ho uno splendido ricordo delle battaglie fatte assieme». Marchiori lo ha descritto come una persona «con cui si poteva parlare», determinata a difendere l’identità trentina e tirolese senza rinunciare ai propri ideali.
Una scomparsa improvvisa e dolorosa che lascia un vuoto nella comunità trentina e nel mondo cooperativo, dove Rinaldi era considerato una figura brillante, competente e profondamente legata al territorio.


