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“Quelle voci e i rumori”. Pierina Paganelli, la perizia che riscrive la storia dell’omicidio

Pubblicato: 09/12/2025 22:47

La videocamera di sorveglianza del garage di via del Ciclamino ha registrato un urlo, poi due voci, una maschile e una femminile. La scena ripresa è quella dell’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa nell’ottobre 2023 nel garage del suo condominio. A processo, al momento, c’è Louis Dassilva, ex amante della nuora della vittima, Manuela Bianchi.

Secondo la prima perizia fonica, l’urlo sarebbe attribuibile a Paganelli, mentre le voci registrate la mattina del ritrovamento del cadavere sarebbero riconducibili a un uomo e a una donna. Tuttavia, la nuova perizia condotta dal consulente del tribunale di Rimini e dagli esperti del RIS di Roma stabilisce che i suoni registrati tra il 3 e il 4 ottobre 2023 non sono attribuibili con certezza a nessuno, risultando troppo poco chiari.

La scarsa qualità delle registrazioni si spiega anche con la distanza della telecamera: circa 60 metri dalla scena del delitto. Una condizione tecnica che ostacola l’identificazione delle voci, ma che potrebbe comunque contribuire alla ricostruzione degli eventi.

Pierina Paganelli, la vittima dell

Secondo l’analisi dei periti, la notte del 3 ottobre, tra le 22.10 e le 22.12, si sente una basculante aprirsi e chiudersi. Sarebbe quella di Paganelli, rientrata dalla riunione della comunità dei Testimoni di Geova.

Un minuto dopo, alle 22.13, vengono registrate le urla della donna, seguite da una voce maschile e da un suono compatibile con uno sforzo fisico.

Subito dopo, altri rumori sono stati identificati come compatibili con il trascinamento e il successivo riposizionamento del corpo della vittima. Non solo il taglio degli slip per simulare un’aggressione sessuale, dunque, ma anche un tentativo di alterare la scena mediante lo spargimento degli effetti personali di Paganelli.

I periti hanno individuato poi passi e rumori di una basculante in apertura e chiusura tra le 22.17 e le 22.19. Anche questi suoni, però, non sono stati attribuiti a nessuno.

Uno dei punti chiave diventa quindi l’identificazione della saracinesca in movimento in quegli orari: di chi era la porta del garage che si apre e si chiude in quei minuti cruciali?

La questione sarà affrontata nella prossima udienza, fissata per il 16 dicembre, quando la corte entrerà nel merito delle nuove analisi tecniche e della loro possibile influenza sull’impianto accusatorio.

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