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Spettacolo in lutto, addio a Eva Evans a soli 29 anni

Pubblicato: 22/04/2024 09:31

Eva Evans, famosa tiktoker e stella emergente del panorama dei social media, è tragicamente scomparsa all’età di 29 anni. La notizia è stata confermata da sua sorella Lila Joy tramite un post su Instagram il 21 aprile. Lila ha espressamente dichiarato: “Ieri la mia famiglia ha ricevuto la notizia che la nostra dolce, favolosa, creativa, premurosa ed esilarante Eva, la mia bellissima sorella è venuta a mancare.”

Chi era Eva Evans

Originaria di Manhattan e cresciuta tra Brooklyn e i Caraibi, Eva aveva conquistato il cuore di molti fan grazie alla sua verve creativa e al suo spirito imprenditoriale. Su Instagram, contava 30mila follower, mentre su TikTok superava i 300mila. Nel corso della sua carriera, Eva aveva collaborato con marchi di prestigio come Gucci, Dior, Nike e Apple, oltre a lavorare con celebrità del calibro di Miley Cyrus. Di recente, aveva anche fatto il suo debutto su Prime Video con la serie “Club Rat”, che racconta le vicissitudini amorose di un’influencer di New York.

Il messaggio di addio della sorella

La famiglia non ha rivelato le cause della sua prematura scomparsa, limitandosi a fornire dettagli sulle commemorazioni previste. Nel suo messaggio di addio, Lila Joy ha esteso un invito a partecipare a chiunque avesse amato Eva: “La vostra presenza sarebbe molto importante per lei e per noi.” Ha inoltre annunciato che ci sarà un incontro più intimo riservato ai familiari stretti e agli amici più cari, i quali verranno contattati individualmente per i dettagli.

Nei commenti ai post di Eva su Instagram, numerosi sono stati i messaggi di cordoglio da parte di fan e amici, che ricordano la tiktoker come una persona “bella, gentile, esilarante, acuta, spiritosa, intelligente, divertente, luminosa” e come “la ragazza più cool, gentile, divertente e bella che abbia mai incontrato.”

La scomparsa di Eva Evans lascia un vuoto incolmabile nel mondo dei social media e nel cuore di quanti la seguivano e ammiravano, sottolineando la fragilità della vita anche nell’era digitale.