Gemma Greenwood, 37 anni, è morta il 20 dicembre a causa di un cancro aggressivo all’intestino diagnosticatole con quasi un anno di ritardo, due giorni dopo aver coronato il sogno di sposarsi con l’uomo della sua vita, Ben, in un reparto del Pendleside Hospice di Burnely, Lancashire (Inghilterra).
La sua storia getta nuova luce negativa sul sistema sanitario nazionale inglese, già sotto accusa per negligenze di vario tipo.
La scoperta del tumore e il lungo travaglio verso la morte
Nella primavera del 2015 Gemma inizia a manifestare i primi sintomi di un malessere sconosciuto, giungendo a riempire di sangue intere tazze. Preoccupata dal rapido peggioramento delle sue condizioni di salute, la donna inizia a recarsi da numerosi medici alla ricerca di una diagnosi che possa aiutarla. Per dieci mesi Gemma incontra soltanto specialisti che la rassicurano sulla non gravità del suo stato di salute, e nessuno pensa di procedere con esami più approfonditi.
Nell’aprile del 2016, la svolta: uno specialista intuisce che non si tratta di un semplice problema all’apparato digerente e avvia un iter volto al raggiungimento di una diagnosi definitiva. La diagnosi arriva, ma è funesta: un cancro all’intestino in stadio avanzato.
Gemma inizia il trattamento per la cura del tumore, ma oltre a essere tardi, si è infatti esteso ai polmoni, ed è anche quasi completamente a suo carico, perché oltre i cicli di chemioterapia deve assumere dell’avastin, che non è fornito dal sistema sanitario nazionale.
La storia di Gemma inizia ad ottenere visibilità mediatica lo scorso luglio, quando la famiglia avvia una campagna di raccolta fondi con l’obiettivo di trasferirla in Germania, per seguire un trattamento sperimentale. Il tumore infatti è così avanzato che i medici inglesi le avrebbero consigliato di “vivere alla giornata“, perché la chemioterapia ha smesso di fare effetto.
La consapevolezza di una morte ormai prossima spinge Gemma e Ben ad organizzare delle nozze speciali presso l’ospedale in cui è ricoverata. La coppia si sposa il 18 dicembre, e Gemma spirerà due giorni dopo.
La sorella di Gemma, Becky, ha annunciato la sua morte su Facebook, attraverso un post che è presto diventato virale.
La rabbia della famiglia
Dopo il momento del cordoglio e del raccoglimento, adesso la famiglia e i conoscenti di Gemma sfogano la loro rabbia contro un sistema sanitario che reputano pieno di falle. Becky ha raccontato ai giornalisti: “[Gemma] Stava andando dal medico di famiglia per il dolore, mi diceva che riempiva tazze di sangue. Continuavano a dirle che non aveva nulla di sbagliato e non riuscivano a trovare niente. Ma se il cancro fosse stato scoperto per tempo, forse si sarebbe potuta operato prima“. Il caso sta suscitando un vespaio di polemiche e adesso in molti si attendono una presa di posizione o una dichiarazione da parte dei portavoce del sistema sanitario, anche se nessuna scusa ufficiale potrà riportare indietro Gemma dai suoi cari e dal suo neosposo.