Vai al contenuto

Caso Lorys: è stato ucciso perché non voleva andare a scuola

Pubblicato: 07/01/2019 16:32

Dopo quasi 5 anni dall’omicidio del piccolo Lorys, avvenuto a Santa Croce Camerino, in provincia di Ragusa, la sentenza depositata dai giudici di appello fa emergere la verità sul movente del suo omicidio perpetrato dalla madre, Veronica Panarello. La donna sta scontando la pena di 30 anni di carcere per aver ucciso suo figlio. Il motivo per cui la donna avrebbe commesso il terribile gesto sarebbe da ricercarsi in un litigio avuto con il figlio e causato dal fatto che il piccolo non volesse andare a scuola.

La lite tra Lorys e sua madre

Lorys come tutti i bambini stava semplicemente facendo i capricci, rifiutandosi di andare a scuola. Pare che però proprio questo litigio abbia costituito la scenografia conflittuale in cui ha avuto luogo l’omicidio. Lorys voleva restare con la madre e andare con lei al corso di culinaria.

Lorys è stato ucciso per un litigio
Veronica Panarello

I giudici della corte d’appello hanno scritto nella sentenza: “Il repentino cambiamento di programma induceva la madre a consegnare al bimbo il mazzo di chiavi custodito in macchina“. Proprio questo passaggio ha fatto leva sulla psicologia della madre, rendendo quello il “momento nel quale scattava l’impulso omicidiario nella mente della Panarello“.

Il sopralluogo confermerebbe il movente

Il movente individuato sarebbe anche confermato dal comportamento di Veronica Panarello durante il sopralluogonei luoghi dove sarebbe stato trovato il cadavere di Lorys“, come riportato nella sentenza della corte d’appello. Dopo l’archiviaizione, viene definitivamente escluso ogni coinvolgimento nell’omicidio del piccolo Lorys Stival, che quando fu ucciso dalla madre aveva appena 8 anni, del suocero di Veronica Panarello, Andrea Stival.

Lorys è morto perchè non voleva andare a scuola
Veronica Panarello con l’ex marito

TUTTI GLI ARTICOLI SUL CASO

I giudici nelle 150 pagine della sentenza hanno scritto a chiare lettere a tal proposito: “La chiamata in correità del suocero risulta assolutamente falsa, Veronica ha agito da sola“. In questo modo, i giudici hanno quindi definitivamente chiarito la totale estraneità ai fatto di Andrea Stival, più volte chiamato in causa nella vicenda da Veronica Panarello che aveva chiesto anche un confronto in aula con lui.