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Violenta e uccide una 26enne: gli altri detenuti lo minacciano di morte

Pubblicato: 08/01/2019 16:39

Laura Luelmo era una giovane professoressa di 26 anni, appena arrivata a El Campillo, in Spagna, per una supplenza. Il suo corpo è stato ritrovato il 12 dicembre, abbandonato in un bosco. A ucciderla è stata il suo vicino di casa, Bernardo Montoya, un 50enne pluripregiudicato, che le ha sbattuto violentemente la testa e l’ha poi stuprata. L’uomo si trova rinchiuso al carcere di Moron de la Frontera e non esce dalla sua cella per paura di subire ritorsioni dagli altri detenuti che lo hanno minacciato di morte.

26enne uccisa e stuprata dal vicino di casa

Laura Luelmo, 26 anni, si era appena trasferita da Zamora a El Campillo (vicino Huelva), per poter cominciare il suo lavoro di insegnante. Da giorni però il vicino di casa, Bernardo Montoya, 50 anni, ogni volta che la incrociava le lanciava sguardi inquietanti. La 26enne non riusciva a togliersi di dosso la sensazione di quegli occhi malvagi che la scrutavano, tanto da averne parlato diffusamente con il fidanzato. Il 12 dicembre, la ragazza è scomparsa: nessuno aveva più sue notizie da ore. Qualche giorno dopo, il corpo senza vita della Luelmo è stato rinvenuto in un bosco dalla polizia e da alcuni volontari. La ragazza era semi-nuda, sdraiata su un cespuglio e recava su di sé segni di violenza. Il primo sospettato è stato proprio il vicino di casa, Bernardo Montoya, la cui fedina penale era macchiata da svariati crimini.

laura luelmo
Foto: ABC

Montoya aveva molti precedenti penali

L’uomo era uscito di prigione a ottobre, dopo esservi rimasto per due anni e dieci mesi per via di una rapina. Nel 1995 era invece stato messo in prigione per 17 anni per aver ucciso un ottantenne, in modo che la donna non testimoniasse contro di lui in un caso di rapina. Nel 2008 aveva tentato di assalire una parrucchiera e per questo aveva scontato altri 18 mesi in carcere. Dopo lunghi interrogatori, l’uomo alla fine ha confessato di aver ucciso Laura Luelmo. “Mi aveva chiesto indicazioni per un supermercato”, avrebbe raccontato l’uomo alla polizia, “ma io l’ho indirizzata verso un vicolo cieco. L’ho presa e le ho sbattuto la testa, dopodiché l’ho legata e avvolta in una coperta. Le ho tolto i vestiti e ho tentato di violentarla, ma non ci sono riuscito”. L’autopsia sul corpo della vittima ha però smentito Montoya: l’uomo è effettivamente riuscito a stuprare la ragazza, dopodiché l’ha abbandonata nel bosco dove è morta dopo ore di agonia.

L’assassino teme per la sua vita

Bernardo Montoya è stato trasferito alcuni giorni fa nel carcere di Moron de la Frontera per l’omicidio della 26enne. Dopo un primo periodo fatto di atteggiamenti di sfida e richieste alla polizia carceraria, Montoya ha cominciato a isolarsi. Secondo quanto riportato da 20minutos.es, l’uomo non abbandona la sua cella per paura di venire ucciso dagli altri detenuti che lo avrebbero minacciato di morte per il suo crimine. I suoi legali potrebbero chiedere per lui l’isolamento. La polizia ha aperto inoltre un’inchiesta su chi potrebbe aver rotto i sigilli posti nella casa dell’assassino. Probabilmente qualcuno avrebbe interesse a inquinare le prove contro Montoya.

bernardo montoya
Foto: 20minutos.es
Ultimo Aggiornamento: 08/01/2019 16:40