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La Caritas perde le monete della Fontana di Trevi: andranno nelle casse del Comune di Roma

Pubblicato: 14/01/2019 17:47

È forse la fontana più famosa al mondo e, forse, anche la più bella. La Fontana di Trevi a Roma ha attirato da sempre un grande numero di turisti e non. Il lancio della monetina dando le spalle alla fontana ed esprimendo un desiderio è ormai diventato un rito per chi passa di lì ma, allo stesso tempo, una risorsa da gestire per la capitale. Già, perché si parla di circa 1 milione e mezzo di euro l’anno. Ma dove va a finire questo “tesoretto”?

Da aprile l’Acea gestirà le monetine

Fino ad ora, in virtù di una convenzione stipulata nel 2001 (all’epoca il sindaco di Roma era Francesco Rutelli) quelle monetine erano gestite dalla Caritas, la quale aveva anche l’onere del conteggio delle monetine. Già ad ottobre 2017 il comune romano si era trovato a discutere questa convezione con l’intento di dare la gestione delle monetine ai servizi comunali, che le avrebbero destinate per progetti benefici; lo stesso comune aveva poi rimandato la decisione prorogando l’attuale sistema per tutto il 2018: il 28 dicembre 2018, con una nuova memoria di giunta si è ulteriormente prorogato l’attuale sistema per 3 mesi, fino ad aprile. L’ultima memoria del comune individua in Acea “il soggetto da incaricare” per prelevare le monetine e propone questa soluzione: “Il ricavato della raccolta dovrà essere destinato, al netto di quanto necessario alla copertura delle spese dell’addendum contrattuale con la società Acea, in misura prevalente al finanziamento di progetti sociali e per la restante parte alla manutenzione ordinaria del patrimonio culturale.

Presidente Nixon e moglie Pat
Il presidente Richard Nixon lancia una monetina nella Fontana di Trevi con la moglie Patricia – Fonte: AP Photo/Henry Burroughs)

La preoccupazione della Caritas

L’organo che più risentirebbe di questo cambiamento sarebbe ovviamente la Caritas diocesana di Roma che, attraverso l’Avvenire (giornale della Cei) esprime una certa preoccupazione per il nuovo provvedimento: “In concreto, per la Caritas diocesana vorrà dire un taglio secco di 1 milione e mezzo di euro. Una decisione che porterà a ridurre o chiudere molti servizi per i più poveri. Con prevedibili ripercussioni sul clima sociale della città”. Anche il direttore Don Benoni Ambarus parla a Radio Vaticana Italia: “Apprendo la notizia con una certa preoccupazione. Spero di poter continuare a dire grazie ai milioni di turisti che in questi anni hanno creato una marea di solidarietà con le loro monetine e poter proseguire questa nostra azione di solidarietà. C’è tutto il nostro desiderio di continuare la collaborazione con l’amministrazione capitolina anche per la gestione delle monetine. Ricordiamoci che ci è stata consegnata semplicemente perché alla fine si è sempre creduto in tutti questi anni nell’azione significativa di solidarietà sociale che la Caritas ha svolto, che tutta la Chiesa di Roma ha svolto”.

La Fontana di Trevi piena di turisti
La Fontana di Trevi gremita di turisti

Per ora la discussione della decisione finale è rimandata a fine marzo con una sindaca Raggi fiduciosa di trovare una soluzione condivisa che possa anche tutelare l’attività svolta dalla Caritas per tutti questi anni.

Raggi smentisce: “Restano alla Caritas”

Virginia Raggi ha smentito prontamente, nel corso della giornata, il fatto che la Caritas perderà i fondi forniti dalla fontana di Trevi: “Nessuno ha mai pensato di privare l’ente diocesano di questi fondi. La Caritas e tutte le migliaia di persone assistite dai suoi operatori possono stare tranquille – aggiunge -. Garantisco io, in prima persona, che non verrà mai meno il contributo di questa amministrazione”. Oltretutto, la Caritas riceverà anche circa 200mila euro perché ad essa saranno date anche le monete trovate sul fondo delle altre e magari meno iconiche fontane romane.