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Corruzione, arrestati due magistrati e un poliziotto

Pubblicato: 15/01/2019 08:54

Le accuse sono associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari e falso per fatti commessi tra il 2014 e il 2018. Ad essere accusati sono Antonio Savasta e Michele Nardi, che all’epoca dei fatti lavoravano alla Procura di Trani. Cosa accadeva quindi? Stando alle indagini, in cambio di denaro “cambiavano” processi e indagini. Tra queste ci sarebbe anche quella contro Luigi D’Agostino, un imprenditore noto per essere stato per un periodo vicino al padre di Matteo Renzi, Tiziano Renzi.

Gli indagati

Oltre ad Antonio Savasta e Michele Nardi, in carcere è finito anche Vincenzo Di Chiaro, quest’ultimo è un ispettore di polizia in servizio che si sarebbe messo “al servizio dell’imprenditore coratino Flavio D’Introno quale momento indispensabile di collegamento con il magistrato Savasta per il complessivo inquinamento dell’attività investigativa e processuale da quest’ultimo posta in essere“, riporta Repubblica. Colpiti dalle indagini anche due avvocati, Simona Cuomo e Ruggiero Sfrecola, per loro invece è stata disposta l’interdizione dall’esercizio della professione per un anno. Ad occuparsi delle indagini ci sono i carabinieri, coordinati da Leonardo Leone de Castris, procuratore della Repubblica di Lecce, insieme alla collega Roberta Lucci. L’ordinanza invece è stata firmata dal gip Giovanni Gallo.

Corruzione, arrestati due magistrati e un poliziotto

Denaro e gioielli per “truccare” i processi

Stando alle indagini, i carabinieri avrebbero ricostruito in sistema di scambio di orologi e pietre preziose, ma anche di mazzette il cui valore ammonterebbe a milioni di euro. Questi venivano mandati ai magistrati, pare, per pilotare le indagini. Sembra che i due magistrati chiedessero in cambio anche un aiuto per poter arrivare a Palazzo Chigi e al Csm. La Procura di Lecce ha ottenuto il sequestro di beni e conti corrente, una cifra diversa per ognuno che dovrebbe equiparare il danno commesso. Per Antonio Savasta sarebbero stati sequestrati 489mila euro; per Michele Nardi invece 672mila, per lui si è proceduto anche al sequestro di diamanti; 436mila per l’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro e la stessa cifra per Cuomo; in ultimo 53mila per Luigi D’Agostino e Sfrecola. Il procuratore di Lecce Leone de Castris: “Il ricorso alla misura cautelare si è reso indispensabile tenuto conto del concreto pericolo di reiterazione di condotte criminose e del gravissimo, documentato e attuale rischio di inquinamento probatorio“.

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