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Arezzo, sequestrato il viadotto Puleto della E45 per rischio crollo

Pubblicato: 16/01/2019 13:47

Il Gip del Tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli ha ordinato il sequestro del viadotto Puleto della superstrada E45, situato nei pressi Valsavignone, in provincia di Arezzo, accogliendo la richiesta del Procuratore di Arezzo Roberto Rossi che dopo il cedimento di una piazzola della stessa superstrada aveva aperto un’inchiesta. La commissione di tecnici incaricati dal Procuratore hanno segnalato “rischio di collassamento“, confermato nell’ordinanza di sequestro del viadotto.

Il sequestro del viadotto

Al momento, sul posto sono presenti gli operai dell’Anas e la polizia giudiziaria della Procura per eseguire il sequestro del ponte della E45 e per chiuderlo alla circolazione dei veicoli.

Viadotto Puleto sequestrato per rischio crollo
Le immagini delle condizioni critiche dei piloni del viafotto Puleto, catturate nel video di Massimo Tizzi

Sono in fase di elaborazione i possibili percorsi alternativi. Proprio stamattina è stata emessa dal Gip del Tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli la notifica di sequestro per l’intero viadotto Puleto provocata dalla “criticità estrema” delle condizioni strutturali del ponte. Il Gip ha accolto la richiesta della Procura di Arezzo che al momento procede contro ignoti per il reato di omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.

L’indagine della Procura dopo il cedimento della piazzola della E45

Già l’anno scorso, a novembre, un video girato da un ex poliziotto, Massimo Tizzi, mostrava le disastrose condizioni in cui versava il viadotto Puleto. L’uomo andato in cerca di tartufi aveva deciso di mostrare al mondo le condizioni terribili dei piloni del ponte. Il cemento armato logorato di uno dei piloni e le crepe che campeggiavano sugli stessi erano ben visibili nelle immagini del video.

Ciò aveva spinto la Procura di Arezzo ad aprire un’altra indagine, oltre a quella sul cedimento della piazzola di sosta non lontana dal viadotto, con l’obiettivo proprio di stabilire quali fossero le condizioni strutturali di quella specifica parte di viadotto che si vedeva nel video. La Procura si è avvalsa del parere tecnico di due periti che ancora prima di procedere alla conclusione della perizia stessa, si sono visti costretti a segnalare il “rischio di collassamento” cui va incontro per intero il viadotto, rischio confermato, come già detto, nell’ordinanza di sequestro.