Aiia Maasarwe, una studentessa israeliana di 21 anni, è stata ritrovata morta e seminuda a Melbourne, in Australia. Poco prima di venire aggredita era al telefono con la sorella, che ha sentito delle voci. Sul luogo del delitto sono stati ritrovati un cappello e una maglietta, probabilmente appartenenti all’assassino della giovane israeliana.
Uccisa mentre tornava a casa
I suoi sogni di viaggi e nuove esperienze sono stati stroncati con estrema violenza da una figura brutale, ancora completamente sconosciuta agli inquirenti. Aiia Maasarwe, di origine israeliana, è stata trovata morta mercoledì da un lavavetri. Il suo corpo era parzialmente nudo e recava segni di violenza, ma non è ancora stato stabilito con certezza se la giovane abbia subito anche abusi sessuali. Vicino a dove giaceva il suo corpo sono stati trovati anche un cappello e una maglietta, probabilmente gli effetti personali del suo killer. La 21enne quella sera era andata al Comic’s Lounge per assistere a uno spettacolo, poi ha preso un tram ed è scesa verso la mezzanotte dalle parti di Bundoora, dove è stata ritrovata, circa a un 1 km da casa sua.

Durante l’aggressione era al telefono con la sorella
Mentre si dirigeva a casa, la ragazza si trovava al telefono con la sorella che, a un tratto, ha sentito il cellulare cadere e alcune voci. Poi più nulla. Vicino al luogo del delitto, oltre ad alcuni effetti personali di Aiia Maasarwe e alla maglietta e il cappello del killer, è stata trovata anche un‘auto abbandonata con i fari accesi. La polizia brancola ancora nel buio e per questo ha fatto appello alla cittadinanza:”Chi ha visto qualcuno con indosso questo cappello e questa maglietta si faccia avanti, abbiamo bisogno di queste informazioni”, ha detto l’ispettore Stamper. Aiia si era trasferita in Australia, a Melbourne, con l’intento di stare per un anno e studiare alla università LaTrobe grazie a un programma di scambio. Il suo caso ricorda tristemente quello di Eurydice Dixon (morta nell’estate del 2018) e Jill Meagher, entrambe uccise e violentate mentre tornavano a casa, nei sobborghi di Melbourne.

(Foto copertina: Instagram)