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Il killer di Rozzano è di nuovo libero: uccise anche una bimba di 2 anni

Pubblicato: 19/01/2019 17:33

Nel 2003 uccise 4 persone a Rozzano, in provincia di Milano. Oggi, dopo 15 anni di carcere a fronte dei 20 previsti, Vito Cosco è di nuovo un uomo libero e vive la sua seconda vita a 20 km dal luogo in cui commise la strage. Ne parla il Corriere della Sera.

La strage di Rozzano del 2003

Nel 2003, dalle parti di via Garofani, a Rozzano, vennero esplosi dei colpi di pistola. Colpi che stroncarono la vita di Alessio Malmassari, 29 anni, e Raffaele de Finis, 23 anni. Con loro furono coinvolti anche due innocenti: il pensionato 60enne Attilio BertolottiSebastiana, una bimba di soli 2 anni. Autore della strage era Vito Cosco le cui mire erano tutte su Malmassari e de Finis per la questione di una vecchia partita di hashish. Per 3 giorni fu l’uomo più ricercato d’Italia. Nel passato di Cosco c’erano precedenti e denunce per occupazione abusiva, ricettazione, lesioni, ingiurie e minacce. L’uomo vantava persino una parentela con gli assassini di Lea Garofalo, ma non aveva mai avuto alcun ruolo nella malavita di Rozzano. Per la strage del 2003, Cosco venne condannato a scontare 20 anni di carcere con rito abbreviato. Gli venne riconosciuta l’attenuante della provocazione e venne meno il reato di premeditazione. Di questi 20 anni, Cosco ne ha scontati solo 15 grazie alla buona condotta.

Vito Cosco dopo la cattura, nel 2003.
Vito Cosco dopo la cattura, nel 2003

La nuova vita di Vito Cosco

Il penitenziario di Bollate ha aperto le sue porte a Cosco nel gennaio del 2018. E’ entrato in carcere a 27 anni e ne è uscito a 42, senza nemmeno “usufruire” della sorveglianza speciale. Sembra che al momento Cosco stia conducendo una vita senza macchie. A febbraio del 2018 è stato fermato dalla polizia perché si trovava alla guida di un’auto sprovvisto di patente e per questo è stato segnalato in Procura. La vita di Cosco procede sempre nel milanese, non molto lontano dal luogo della tragedia, e si svolge anche sui social network, tra qualche like su Facebook e le richieste di amicizia a personaggi della malavita di Rozzano.

La strage del 2003 a Rozzano. Foto: Corriere della Sera
La strage del 2003 a Rozzano. Foto/Corriere della Sera