Fin dove può spingersi una donna per ottenere ciò che vuole? Abbastanza lontano, certo. Ma se il suo desiderio mette a repentaglio la propria salute, ne vale ancora la pena? La storia di Danielle ne è la prova. È stata intervistata qualche giorno fa dal programma Botched su E! e il suo racconto ha toccato i cuori di tutti, soprattutto dei presentatori, nonché dottori, Terry Dubrow e Paul Nassif.
Botched – Vite di plastica
Di cosa parla il programma? Dopo aver ascoltato le richieste e i racconti molto dolorosi dei pazienti, i due dottori/presentatori fanno del proprio meglio per rimediare ai danni subiti da precedenti interventi.
Danielle si è rivolta al programma raccontando che dopo due interventi di mastoplastica additiva, il suo seno è totalmente deformato. Le sue mammelle sono talmente dure che qualsiasi azione che compie nel quotidiano è diventata difficile da fare, anche semplicemente dormire o allenarsi. Il primo intervento di aumento del seno sembrava essere andato bene; lei era molto soddisfatta del risultato finale, ma dopo un anno la donna ha iniziato a soffrire di contrattura capsulare. Dopo essere stata sotto i ferri per una seconda volta, nel giro di soli 6 mesi Danielle ha avuto la stessa reazione. Per questo motivo si è rivolta al programma Botched – Vite di plastica, nella speranza che i dottori Dubrow e Nassif riescano a risolvere il problema. Lei vorrebbe semplicemente tornare ad avere un seno naturale, eliminare gli impianti per poter condurre una vita normale con sua moglie e il suo bimbo di 2 anni.

Contrattura capsulare: di cosa si tratta?
Questa complicanza post-operazione è dovuta a una sorta di crisi di rigetto da corpo estraneo. Le protesi mammarie sono costituite da gel di silicone avvolte, a loro volta, da un involucro di silicone solido, che scatena nell’organismo una reazione. Questa sorta di capsula ingloba come una pellicola la protesi e i tessuti circostanti.
Esiste una classificazione universale, la classificazione di Baker, che suddivide le contratture in 4 gradi.
- I grado: assenza di contrattura, la protesi non è né palpabile né visibile
- II grado: il seno protesizzato è leggermente meno soffice di uno “normale”, ma molte donne non si lamentano del problema
- III e IV grado, quelli più severi, con protesi francamente palpabile e visibile, seno duro, dolorante, deforme e assolutamente innaturale
-
Immagine del seno di Danielle (foto tratta dal Daily Mail)